Nel sondaggio autogestito del presidente Usa al primo posto il New York Times

Delirio Trump: la lista dei media più bugiardi

Donald Trump

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WASHINGTON (Usa) – Secondo un sondaggio autogestito da Donald Trump la testata statunitense più bugiarda e vincitrice del maggior numero di titoli del cosiddetto “Fake News Media Award” è il New York Times. Lo riferisce la rete conservatrice Fox News perché la pagina https://gop.com/the-highly-anticipated-2017-fake-news-awards/del sito del Partito repubblicano su cui sono stati pubblicati i risultati è andata in “crash” per la eccessiva richiesta simultanea di accessi.
“The site is temporarily offline, we are working to bring it back up. Please try back later”. Questa la scritta che appare sulla pagina che invita a riprovare più tardi a cliccare. Il link è stato pubblicato dallo stesso Trump sul suo account Twitter su cui però, bizzarramente, non cita alcuna testata.
Nella classifica delle testate più bugiarde per Trump spica il New York Times ed in particolare un articolo del premio Nobel per l’Economia 2008, Paul Krugman, che il 9 novembre 2016 – il giorno dopo le elezioni presidenziali – aveva previsto che l’economia “non si sarebbe mai ripresa” dell’elezione di Trump. Lo riferisce sempre la Fox che deve aver avuto un accesso privilegiato alla lista di proscrizione visto che il sito con i risultati del premio trumpiano è ancora off-line. Al secondo posto ci sarebbe la Cnn.
Contrariamente a quanto riferito da Fox News – che ovviamente essendo la rete preferita e la principale fonte di informazione del presidente è rimasta a bocca asciutta – al secondo posto dell’ambitissimo – per ogni giornalista – podio dei media “più bugiardi” secondo Trump ed i suoi seguaci non c’è la Cnn, ma la Abc.
In particolare viene citato il caso del reporter investigativo Brian Ross – sospeso per un mese dalla rete – per aver erroneamente affermato a mercati aperti che l’allora candidato repubblicano alla casa Bianca, aveva dato ordine a Michael Flynn, colui che poi sarebbe stato per soli 24 giorni il suo Consigliere per la Sicurezza Nazionale, di contattare i russi. In realtà l’incarico era stato dato da Trump in qualità di presidente eletto, vincitore del voto dell’8 novembre ma non ancora insediato nella pienezza dei poteri il 20 gennaio 2017. La Abc corresse la notizia – nel primo caso ci sarebbe stata la prova conclamata di un crimine, nel secondo no – 7 ore dopo averla data, con i mercati in tumulto.
A seguire la Cnn per le notizie “imprecise” su WikiLeaks. Fuori dal podio in quarta posizione la rivista Time per “aver riferito falsamente che Trump aveva rimosso un busto di Martin Luther King Jr. dalla Casa Bianca”. Solo quinto il Washington Post per aver “riferito mentendo” che un evento in Florida dove era presente Trump, era stato un flop mentre invece “era pieno di gente”.
Le altre “face news” secondo l’inquilino della Casa Bianca sono altre storie della Cnn, del New York Times e una da Newsweek.
Nel mentre, dopo il primo assalto, la pagina del sito del Gop (Grand Old Party) https://gop.com/the-highly-anticipated-2017-fake-news-awards/ è tornata online e mostra l’elenco dei colpevoli sottolineando, all’inizio, che “il 2017 è stato un anno di in cui i giornalisti hanno seguito scorrettamente” Trump e cita “studi che hanno dimostrato – si legge nel testo – come oltre il 90% della copertura data dai media Usa del lavoro del presidente è stato negativo”. (agi)

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