Il premier: “L’Istituto faccia la sua parte”. Verna: “Conti in ordine, mancano i contributori”

Conte: “Da gennaio un tavolo tecnico sull’Inpgi”

Da sinistra: Rocco Casalino, Giuseppe Conte, Carlo Verna, Marco Di Fonzo (foto Giornalisti Italia)

ROMA – «I dati dello scenario internazionale, per come li stiamo osservando nel laboratorio di ricerca sui linguaggi del giornalismo che il nostro Ordine ha messo su con il dipartimento di scienze sociali dell’Università Federico II di Napoli, ci dicono che ormai l’intelligenza artificiale è componente essenziale dell’informazione: il 64% del mercato editoriale europeo è gestito da strumenti evoluti di automazione».
Lo ha sottolineato il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Carlo Verna, dando il via alla conferenza stampa di fine anno del premier, Giuseppe Conte, a Villa Madama. Accanto a loro, nel consueto appuntamento organizzato dall’Odg, il portavoce del presidente del Consiglio dei ministri, Rocco Casalino, e Marco Di Fonzo, presidente dell’Associazione Stampa Parlamentare.
«Umanesimo e riequilibrio rispetto alle macchine degli algoritmi – ha proseguito Verna – sono garantiti dalla nostra categoria che svolge un servizio pubblico e costituisce fattore essenziale per la sicurezza e l’autonomia nazionale. Il giornalismo professionale deve essere consapevole delle maggiori responsabilità che porta con sé, a cominciare dai modelli da offrire ai social piuttosto che assorbirne il linguaggio, talvolta violento, preclusivo di quel dialogo che, invece, l’informazione ha la funzione di favorire».
«Leggendo l’articolo 21 della nostra carta fondamentale – ha ricordato il presidente dell’Ordine –  la libertà di espressione è da esercitare con “parola , scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. I Costituenti teorizzarono una sorta di pluralismo di piattaforme: ne discende che per continuare a garantire tale pluralismo di piattaforme lo Stato abbia un obbligo attivo di sostenere quella più in crisi: la carta stampata».

La platea dei giornalisti a Villa Madama

Sul tema del sostegno all’editoria, Verna ha sottoposto al premier un caso per tutti. Quello «che riguarda il Foglio: si bloccano i fondi in attesa della definizione di una vertenza. Riteniamo che debba esserci una sorta di inversione del principio cautelare più che giuridicamente, politicamente».

Il direttore della Fnsi, Giancarlo Tartaglia, con il premier Giuseppe Conte a Villa Madama (Foto Giornalisti Italia)

«Sull’Inpgi – ha incalzato il presidente dell’Ordine – sarebbe urgente un tavolo che definisca e anticipi l’allargamento della platea. Intanto, finanziando nuovi prepensionamenti, siamo ben al di là dell’omissione di intervento. Nel sistema a ripartizione, creando le condizioni per nuove pensioni da pagare piuttosto che quelle per il versamento di contributi, l’istituto già in difficoltà viene appesantito di un carico insostenibile».
Altra questione spinosa: «Nella legge di bilancio c’è l’obbligo di sostituire due redattori con almeno uno, – ha fatto notare Verna a Conte – che può anche non essere giornalista. Lo troviamo illegittimo e impugneremo tale principio, così come siamo stati costretti a intervenire in Corte Costituzionale e attendiamo a gennaio l’ammissione come parte per la norma contraria ai principi della Corte Europea dei Diritti Umani che, per la diffamazione a mezzo stampa, ancora prevede il carcere ai giornalisti».
È chiaro che «è necessaria una nuova legislazione per il giornalismo, – ha affermato, ancora, Carlo Verna – a partire dalla riforma dell’ordinamento professionale che risale al 1963 e su cui abbiamo già elaborato una proposta profondamente innovativa che punta ad avere un giornalismo al passo dei tempi e delle nuove tecnologie».
Quindi «un ringraziamento a chi almeno su qualche tema ci sta provando, – ha chiosato il presidente dell’Odg – come il senatore Primo Di Nicola il cui disegno di legge sulle iniziative giudiziarie temerarie è passato in commissione nel ramo del parlamento cui appartiene».
Prima di lasciare la parola a Conte, Verna ha riportato i dati di Ossigeno per l’informazione: 433 intimidazioni e minacce a giornalisti e blogger nel 2019, ovvero più di una al giorno, di cui 236 da loro accertate e verificate. Sono, inoltre, saliti a 24 i giornalisti che vivono sotto scorta per il loro lavoro».

CONTE: «SPERO SI RISOLVANO LE VERTENZE ASKANEWS E INPGI»

Il premier Giuseppe Conte (foto Giornalisti Italia)

«Sono a conoscenza della vertenza Askanews, – ha affermato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, rispondendo ad una delle domande dei giornalisti in sala (71 presenti, 38 quelli che hanno potuto rivolgere il proprio quesito al premier) – so che Martella ha avuto già un incontro informale con la redazione e la proprietà. Come governo, auspichiamo che questa vertenza si possa risolvere al più presto».
«Per quanto riguarda l’Inpgi, – ha proseguito il premier – non siamo intervenuti per commissariare l’Istituto. Da gennaio partirà un tavolo tecnico: è chiaro che il governo farà la sua parte, ma anche l’Istituto di previdenza dei giornalisti dovrà fare la sua. È importante che i conti siano in ordine – “I conti sono in ordine, quel che manca sono i contributori”, è intervenuto Verna –, ma anche in questo caso, auspico che la vertenza si risolva”, ha concluso Conte. (giornalistitalia.it)

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