Diminuiscono i contributi, aumenta la spesa per ammortizzatori sociali e pensioni

Bilancio Inpgi, avanzo di 41 milioni di euro

Andrea Camporese

Andrea Camporese

ROMA – Un avanzo economico di oltre 41 milioni di euro nell’esercizio 2013, nonostante un aumento rilevante della spesa per ammortizzatori sociali e pensioni e una depressione complessiva del settore editoriale che si registra per il quinto anno consecutivo.
Questo il dato che emerge dal Bilancio consuntivo dell’Inpgi gestione principale ratificato oggi all’unanimità dal Consiglio Generale e approvato nelle scorse settimane, sempre in maniera unanime, dal Consiglio di amministrazione.
Particolarmente brillante il risultato del rendimento complessivo della gestione patrimoniale, che per il 2013 si attesta al 13,42% netto, il livello più alto dell’ultimo quadriennio. Traguardo che dimostra la bontà delle scelte adottate dall’Ente e ispirate alla diversificazione degli investimenti delle risorse finanziarie interne.
Sul fronte degli investimenti mobiliari il 2013 ha premiato i mercati più avanzati sia sul versante azionario che su quello obbligazionario. Nel comparto immobiliare invece, si registra la scelta strategicamente più incisiva messa in campo dall’Istituto per fronteggiare il perdurare della crisi economica. È stato, infatti, costituito il Fondo immobiliare – Inpgi Giovanni Amendola in cui verrà progressivamente trasferito l’intero patrimonio immobiliare dell’Inpgi. I vantaggi di tale operazione sono una immediata rivalutazione del patrimonio dell’Ente che per il solo 2013 si traduce in una plusvalenza iscritta a bilancio per 92,97 milioni di euro, a cui si aggiungono elementi di efficienza fiscale legati all’Iva ed alla mancata tassazione sulle plusvalenze non distribuite, che porteranno un risparmio per l’Ente superiore a 15 milioni di euro in sette anni.
Nella Gestione separata il rendimento netto contabile dell’intero patrimonio ha raggiunto il considerevole risultato del 7,28%.
Il perdurare della crisi del sistema dell’informazione ed in particolare delle aziende editoriali, ha avuto un effetto negativo sull’occupazione e di conseguenza sul monte contributivo. L’Inpgi ha, infatti, registrato una riduzione di ben 1.022 rapporti di lavoro rispetto all’anno precedente (-5,8%) e un calo di contribuzione Ivs pari a 22,8 milioni rispetto al 2012. L’Istituto, tuttavia, continua nella sua attività di welfare integrato con interventi a sostegno del reddito, mettendo in campo – per il solo anno 2013 – 33,5 milioni di euro (+ 10,3 milioni rispetto al 2012) per gli iscritti privi di occupazione o che vedono significativamente ridotte le loro retribuzioni.
“La speranza da molti riposta nel 2013 – afferma il presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese – come anno conclusivo della congiuntura economica negativa è stata disattesa dai risultati registrati nel corso dell’anno. Anche nel nostro settore, infatti, si è rilevata una preoccupante linea di continuità con gli anni precedenti che ha comportato l’intensificarsi dei fenomeni espulsivi dal ciclo occupazionale con contestuale contrazione delle entrate contributive.
I posti di lavoro perduti, sommati a quelli registrati nei quattro anni precedenti, delineano una crisi del sistema senza precedenti. L’Inpgi ha attivato tutti gli strumenti di efficienza ed incentivazione a sua disposizione condividendo le scelte con gli altri attori del panorama editoriale, Fnsi e Fieg.
Il perdurare di tale depressione potrebbe condurre l’Ente a nuove misure straordinarie di contenimento della spesa sia sul versante delle prestazioni sia su quello della contribuzione. Il faro dell’equità e della solidarietà deve guidare la gestione previdenziale, confidando in un accordo contrattuale che possa portare i segni dell’inversione di tendenza”.

 

I commenti sono chiusi.