Ok dei Ministeri vigilanti. Macelloni (Inpgi): “Importante per il lavoro e la previdenza”

Anche nel 2016 gli sgravi per chi assume giornalisti

Marina Macelloni

Marina Macelloni

ROMA – “Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali di concerto col covigilante Ministero dell’economia e delle finanze, ha approvato la delibera n. 4 del 28 gennaio 2016 con cui il Consiglio di amministrazione dell’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani, l’Inpgi, ha deciso di recepire in ambito giornalistico la norma (contenuta all’Art. 1, comma 178, della legge 23 dicembre 2015, n. 208 – Legge di Stabilità per il 2016) che ripropone, anche per il 2016, l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, in relazione alle nuove assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato avvenute nel corso del 2016.
La disciplina degli sgravi 2016 prevede, a differenza della normativa dello scorso anno, un esonero contributivo con la durata massima di 24 mesi (in luogo dei 36 precedenti), nella misura del 40 per cento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’lnail, nel limite massimo di un importo di esonero pari a 3.250 euro su base annua per ciascun lavoratore assunto.
Il provvedimento in discorso ripropone l’iniziativa già  adottata dall’lnpgi lo scorso anno che recependo la norma contenuta nella Legge di Stabilità 2015 ha fatto registrare ben 1.007 domande di esonero dal versamento dei contributi previdenziali, per le assunzioni di personale giornalistico con contratto di lavoro a tempo indeterminato; di queste 849 hanno riguardato nuove assunzioni, mentre 158 erano relative a trasformazioni di contratti a tempo determinato.
“Si tratta – fa notare il presidente dell’Inpgi Marina Macelloni – di un provvedimento importante che va nella direzione di stabilizzare il mercato del lavoro e di promuovere nuova occupazione. Soprattutto attraverso un’adeguata crescita dei livelli occupazionali, si può garantire la sostenibilità  prospettica del sistema previdenziale”.

 

I commenti sono chiusi.