Comparso per la prima volta il 23 agosto 2007, oggi impera sui social network

10 anni di hashtag: il cancelletto, che passione

hashtagROMA – L’hastag ha compiuto 10 anni. Il cancelletto è apparso su Twitter per la prima volta il 23 agosto 2007 su idea di Chris Messina, oggi è usato un po’ su tutti i social network. Facebook lo ha introdotto nel 2013, ma lo usa anche Instagram, Tumbrl.
L’idea di Messina, allora utente appassionato di Twitter, aveva in quel periodo lanciato una proposta che avrebbe rivoluzionato l’utilizzo dei social: «How do you feel about using # (pound) for groups. As in #barcamp (msg)?» che tradotto vuol dire, “che ne pensate di usare # (cancelletto) per i gruppi, come nei messaggi #barcamp?”.

Il primo hashtag della storia

Barcamp è rete internazionale di “non conferenze”, conferenze dove i temi sono decisi dagli stessi partecipanti, legate generalemente al Web. Messina ha preso i “topic” raccolti in quelle conferenze con il cancelletto, di cui dice di essere uno dei primi organizzatori, usandole per Twitter.
Il primo hashtag della storia quindi è stato #Barcamp.
“La sua adozione e l’uso nei media mainstream è andata ben oltre la mia più sfrenata immaginazione”, avrebbe detto anni dopo Messina.

Il primo hashtag nel 2007

Il primo hashtag nel 2007

L’hashtag più usato di tutti i tempi. Quello che ha fatto più discutere

Oggi 125 milioni di hashtag vengono scambiati ogni giorno. L’hashtag più twittato della storia è #NowPlaying (o #np) che è il più condiviso di tutti i tempi, riferito spesso agli ascolti musicali condivisi dagli utenti. La tradizione più frequente è quella de #FF il follow friday, usato da più mi mezzo milione di persone dal 2009 in poi.  Quello che invece ha creato più dibattito è #TheDress. Ricordate? Nel 2015 per settimane si è discusso molto di quel vestito che per alcuni era blu, per altri era oro.
#ArabSpring La primavera araba
Tornando all’hashtag usato per temi seri, spesso ha sollevato o contribuito a diffondere movimenti di massa. E in alcuni casi con buon successo. Tra il 2010 e il 2012 sui social era molto frequente l’uso dell’hashtag #arabspring (primavera araba) per raccontare le proteste di piazza contro i regimi del nord Africa.

#BringBackOurGirls, le studentesse rapite da Boko Haram

Nel 2014 rapimento nel nord-est della Nigeria di 276 studentesse da parte del gruppo islamista Boko Haram scatenò un’ondata di sostegno internazionale trasmessa dietro l’hashtag #BringBackOurGirls. Usato dall’ex First Lady Michelle Obama o dalla star Kim Kardashian, aveva riacceso l’attenzione sulla lotta contro Boko Haram in un momento in cui l’esercito stava perdendo il territorio nigeriano e il sostegno della popolazione.
#BlackLivesMatter le proteste dei neri d’America
Un altro slogan famoso usato per la mobilitiazione dai social alle strade è stato #BlackLivesMatter, cominciato a circolare dopo la morte di diversi neri americani uccisi dalla polizia.

#OccupyWallStreet e il noi siamo il 99%

#OccupyWallStreet è diventato l’hashtag che ha raccolto le proteste a New York contro i giganti della borsa, al grido di saimo noi il 99%, ovvero il 99% delle persone che si opponevano all’1% che deteneva la maggior parte delle ricchezze mondiali. Un movimento nato in rete ma che poi è diventato una manifestazione nel cuore di Manhattan per denunciare gli abusi del capitalismo.

#JesuisCharlie, la commozione dopo gli attentati

Non solo mobilitazione. L’hashtag è servito anche per esprimere l’emozione e la solidarietà. Specie recentemente dopo attentati terroristici. #JeSuisCharlie ad esempio è stato twittato più di 5 milioni di volte in due giorni dopo l’attacco alla redazione di Charlie Hebdo, il giornale satirico che aveva subito l’attacco di una cellula jihadista in cui persero la vita 12 persone il 7 gennaio 2015.

#PrayforParis, e poi Berlino

Dopo gli attentati di novembre 2015 in cui persero la vita 130 persone, l’hashtag #PrayforParis è stato twittato più 6 milioni di volte. Lo stesso fu ripreso dopo Berlino (#PrayforBerlin) con l’attentato che ha ucciso 12 persone in un mercato nel mese di dicembre 2016.

#IceBucketChallenge, la solidarietà

Ma ci sono stati anche hashtag più leggeri. Nel 2015 in Francia e poi in Europa, compresa l’Italia, ha girato tantissimo il video #IceBucketChallenge una sfida o il partecipante deve pagare un secchio di ghiaccio d’acqua sulla testa. L’obiettivo era nobile: ha raccolto più di 100 milioni di  dollari per la lotta contro la sclerosi laterale amiotrofica.

I 10 hashtag più usati nel 2016

Rispetto ai primi anni di Twitter, oggi sono gli hashtag umoristici quelli che godono di maggiore fortuna. Grazie anche alle Gif e alle foto. Per fare una classifica rapida degli hashtag più usati nel 2016 (dati Afp)

• 1) #Olimpiadi
• 2) #AmericanElection
• 3) #Pokemongo
• 4) #Brexit
• 5) #Oscar
• 6) #Euro2016
• 7) #BlackLivesMatter
• 8) #Trump
• 9 #Rip
• 10) #GameOfThrones

Ed emerge chiaramente come dall’impegno politico si sia passati a temi molto più leggeri. Sport, spettacolo, eventi internazionali a parte. (agi)

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