Sono 6 i viceministri e 39 i sottosegretari che giurano oggi alle 13 a Palazzo Chigi

Governo: Vito Crimi sottosegretario all’Editoria

Vito Crimi

ROMA – È il senatore Vito Crimi (M5S) il nuovo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria. La squadra di governo è, dunque, al completo: 45 tra viceministri e sottosegretari che giureranno alle 13 a Palazzo Chigi. I viceministri sono 6 e i sottosegretari 39; 25 sono di area 5 stelle – molti parlamentari ma anche ex ministri papabili secondo la squadra presentata prima delle elezioni – mentre 17 della Lega e 2 tecnici (Michele Geraci e Luciano Barra Caracciolo) e un rappresentante del Maie, italiani all’estero.
Non mancano le sorprese: tra le novità in casa M5S, oltre quella di Crimi, c’è Vincenzo Spadafora a Pari opportunità e giovani. Ma anche il senatore Luigi Gaetti e il deputato Carlo Sibilia, entrambi sottosegretari all’Interno, nomi che in questi giorni di indiscrezioni non erano mai venuti allo scoperto. Così come quello di Alessio Villarosa, deputato 5 stelle, ora sottosegretario all’Economia. O anche quello di Angelo Tofalo, deputato 5 stelle, nella scorsa legislatura in commissione Copasir, ora sottosegretario alla Difesa.
Confermato, invece, il nome di Laura Castelli, più volte sull’altalena del “fuori o dentro” il governo: la deputata pentastellata è stata nominata viceministro all’Economia. Figura a sorpresa nella lista anche il nome di Stefano Buffagni che era dato nei giorni scorsi come sottosegretario al Mef e che invece oggi è comparso nella lista sotto gli Affari Regionali.
In casa Lega, invece, tra le novità ci sono i nomi di Lucia Bergonzoni, ipotesi mai circolata in questi giorni: “pasionaria” bolognese, si ritrova sottosegretaria ai Beni e attività culturali e turismo. O anche quello della veneta Vannia Gava, nominata sottosegretaria all’Ambiente. Ma c’è a sorpresa anche il nome di Dario Galli, ex presidente della provincia di Varese, ora sottosegretario allo sviluppo economico.
Ma la vera new entry inaspettata è quella del professor Michele Geraci, sottosegretario allo Sviluppo economico: palermitano, 51 anni, accreditato economista e docente di finanza in tre prestigiose università nell’area di Shanghai, da tempo teorizza la compatibilità tra flat tax e reddito di cittadinanza. Il nome di Geraci non era mai comparso nella lista della possibile squadra di sottogoverno ma più volte è stato citato da Salvini che in passato aveva anche dichiarato che lo avrebbe voluto come premier.
Spiccano poi i nomi di alcuni ministri “ombra” presentati da Luigi Di Maio nella squadra di governo pre-elezioni: Lorenzo Fioramonti e Salvatore Giuliano (entrambi all’Istruzione); ma anche Emanuela Del Re (agli Esteri) e anche il non vedente Vincenzo Zoccano (sottosegretario alla presidenza del Consiglio) e Alessandra Pesce (Politiche agricole).
Per la Lega, confermati i due parlamentari lombardi Nicola Molteni e Stefano Candiani, sottosegretari al Viminale guidato da Salvini, l’ex assessore lombardo Massimo Garavaglia, al Mef, e il senatore Raffaele Volpi, alla Difesa. Il teorico della flat tax leghista Armando Siri è alle Infrastrutture, e non al Mise come era circolato, insieme al ligure Edoardo Rixi. Alla Giustizia è Jacopo Morrone, mentre al Lavoro e politiche sociali l’ex vicesegretario Ugl Claudio Durigon. Alla Salute, il trentino Maurizio Fugatti. (agi)

LA LISTA DEI 45 SOTTOSEGRETARI

Presidenza del Consiglio dei ministri
on. Guido GUIDESI, sen. dott. Vincenzo SANTANGELO, on. Simone VALENTE (Rapporti con il Parlamento e democrazia diretta);
on. dott. Mattia FANTINATI (Pubblica amministrazione);

on. Stefano BUFFAGNI (Affari regionali e autonomie);

on. dott.ssa Giuseppina CASTIELLO (Sud);

sig. Vincenzo ZOCCANO (Famiglia e disabilità);

pres. Luciano BARRA CARACCIOLO (Affari europei);

sen. Vito Claudio CRIMI (Editoria);

on. Vincenzo SPADAFORA (Pari opportunità e giovani);

Affari esteri e cooperazione internazionale

on. dott. Emanuela Claudia DEL RE

on. dott. Manlio DI STEFANO

sen. dott. Ricardo Antonio MERLO

on. dott. Guglielmo PICCHI

Interno

sen. Stefano CANDIANI

dott. Luigi GAETTI

on. dott.Nicola MOLTENI

on. dott. Carlo SIBILIA

Giustizia

on. dott. Vittorio FERRARESI

on. avv.Jacopo MORRONE

Difesa

on. dott Angelo TOFALO

on. Raffaele VOLPI

Economia e finanze

on. dott Massimo BITONCI

on. dott.ssa Laura CASTELLI

on dott. Massimo GARAVAGLIA

on. dott Alessio Mattia VILLAROSA

Sviluppo Economico

sen. dott Andrea CIOFFI

on. Davide CRIPPA

on. dott Dario GALLI

prof. Michele GERACI

Politiche Agricole alimentari e forestali

on. dott. Franco MANZATO

dott.ssa Alessandra PESCE

Ambiente, tutela del territorio e del mare

on. Vannia GAVA

on. Salvatore MICILLO

Infrastrutture e Trasporti

sig. Michele DELL’ORCO

on dott. Edoardo RIXI

sen Armando SIRI

Lavoro e le politiche sociali

on. Claudio COMINARDI

on. Claudio DURIGON

Istruzione, Università e Ricerca

prof. on. Lorenzo FIORAMONTI

prof. Salvatore GIULIANO

Beni e attività Culturali e il turismo

sen. dott.ssa Lucia BORGONZONI

on. dott. Gianluca VACCA

Salute

prof. Armando BARTOLAZZI

on. dott. Maurizio FUGATTI

Raffaele Lorusso: «Pronti a ragionare sui problemi, no a slogan»

Raffaele Lorusso

Più che una battaglia, la revisione del finanziamento pubblico ai giornali è soltanto uno slogan. Per la semplice ragione che gli unici finanziamenti oggi riconosciuti ai giornali riguardano periodici e quotidiani no profit o editi da cooperative a diffusione prevalentemente locale.
Se l’idea del neosottosegretario con delega all’editoria, Vito Crimi, al quale vanno gli auguri di buon lavoro, è quella di accanirsi contro piccole realtà editoriali, che spesso rappresentano l’unica voce dei territori, siamo di fronte a un’inutile esibizione muscolare. L’unico risultato sarà quello di assestare un colpo mortale al pluralismo dell’informazione, all’occupazione e al diritto dei cittadini ad essere informati, quindi all’articolo 21 della Costituzione. Se invece la volontà del neosottosegretario è quella di aprire una fase di confronto su tutte le criticità del settore, la Fnsi è pronta da subito a ragionare di riforma dell’editoria, partendo dai temi del lavoro regolare e del contrasto al precariato nel settore dell’informazione, sui quali nessuna risposta soddisfacente è arrivata dal precedente governo.

Raffaele Lorusso
Segretario generale Fnsi

 

I commenti sono chiusi.