Il quotidiano, accusato di propaganda a favore dei ribelli, invita alla mobilitazione

Vergogna turca: chiuso anche Özgür Gündem

GundemISTANBUL (Turchia) – Il dittatore Erdogan chiude un altro giornale, Özgür Gündem, che, in Turchia, stava crescendo “come una valanga di neve”, e attorno alla redazione scatta la reazione di quanti gridano che lo stato di emergenza è solo una menzogna utilizzata per coprire la violazione dei diritti umani.
Mentre la Procura turca chiede due ergastoli e pene per, complessivamente, 1.900 anni di prigione per Fetullah Gulen, continuano, dunque, le “purghe” per colpire la rete del predicatore considerato il mandante del tentato colpo di Stato del 15 luglio scorso.
Una Corte del Tribunale di Istanbul ha ordinato la chiusura del quotidiano Özgür Gündem che, secondo il pubblico ministero, avrebbe fatto propaganda a favore dei ribelli separatisti curdi del Pkk. Già nei mesi passati il giornale era stato soggetto a un’indagine che aveva portato all’arresto di alcuni dei giornalisti, poi rilasciati.
In un fascicolo di 2.527 pagine, confezionato dalla magistratura di Usak nell’ovest del paese, l’ex alleato di Recep Tayyp Erdogan e oggi suo acerrimo nemico viene accusato, riferisce l’agenzia Anadolu, di “tentata distruzione dell’ordine costituzionale attraverso a forza” e di “formazione e guida di un gruppo terrorista”.
La stessa agenzia ha riferito di un’operazione della polizia a Istanbul nelle sedi di 44 compagnie e come risultato la detenzione di 120 dirigenti, ritenuti legati all’organizzazione del magnate residente negli Usa. Le compagnie colpite dal blitz sono state indagate per presunti legami economici con il miliardario. I raid sono scattati nei distretti Uskudar e Umraniye, nel lato asiatico della città. Le aziende, i cui nomi non sono stati diffusi, avrebbero garantito finanziamenti al movimento di Gulen.
Sempre a Istanbul, 83 mandati di arresto sono stati emessi nei confronti di altrettanti funzionari giudiziari, arrestati con la medesima accusa e sempre nell’ambito dell’indagine scaturita all’indomani del tentato golpe. L’emissione dei mandati arriva a 48 ore di distanza dalla detenzione di altri 136 funzionari giudiziari, mentre altri 17 sono stati tratti in arresto nel pomeriggio di ieri.
Nelle settimane seguite al golpe sono stati 173 i funzionari giudiziari arrestati, mentre il totale degli arrestati è salito a 35 mila, 17 mila dei quali sono attualmente detenuti in carcere, arresti domiciliari per gli altri. Sono invece quasi 80 mila, in base all’ultimo bilancio reso noto dal premier Binali Yildirim, le persone sospese a vario titolo dal proprio incarico.
Özgür Gündem chiama a racconta gli uomini liberi per dare vita ad una campagna di solidarietà a favore della libertà di stampa in Turchia. “Non si possono risolvere i problemi chiudendo giornali”, ha denunciato il deputato giornalista Barış Yarkadaş, ricordando che “i giornali devono poter esprimere le proprie idee liberamente, fintanto che non promuovono la violenza”. (giornalistitalia.it)

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