“Giornalisti, i più disonesti tra gli esseri umani”. Papa Francesco: “Rischio populismo”

Trump comincia, ma è già alla frutta

Donald Trump

Donald Trump

WASHINGTON (Usa) – Nel suo primo giorno interamente trascorso alla Casa Bianca, il nuovo presidente americano, Donald Trump, dichiara guerra alla stampa. Combattivo e con tono di sfida, il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, nel suo primo briefing dalla West Wing, ha accusato i giornalisti di aver “deliberatamente” sottostimato la folla presente alla cerimonia di insediamento di Trump.
In piedi accanto a uno schermo video che mostrava la folla dal punto di vista del presidente, Spicer ha insistito sul fatto che i media avevano “volutamente inquadrato” le loro fotografie per ridurre al minimo le dimensioni della folla. E ha accusato i giornalisti di aver forniti cifre non ufficiali, “nessuno aveva i numeri”.
Quindi ha dato la “sua” verità sui presenti: “Non c’è mai stata una folla così grande a un’inaugurazione, tanto di persona che nel mondo. Punto”, ha scandito visibilmente alterato. “Questi tentativi di diminuire l’entusiasmo per l’inaugurazione sono vergognosi e sbagliati”. Ma il governo Trump, ha aggiunto con tono di sfida, farà in modo che la stampa “renda conto”, perché il popolo statunitense “merita qualcosa di meglio”.
Poche ore prima, lo stesso Trump aveva sferrato un violento attacco ai mezzi di informazione, accusando i giornalisti di aver montato le tensioni tra lui e le agenzie di intelligenze e di aver sottostimato la dimensione del pubblico presente all’insediamento: senza far alcun cenno alla marea umana che nel frattempo, proprio ieri sabato, aveva invaso Washington per la Marcia delle Donne, Trump – da Langley, in Virginia, visitando le installazioni della Cia – aveva detto: “Purtroppo sapete che sono in guerra con i giornalisti, i più disonesti tra gli esseri umani”.
Intanto, Papa Francesco, intervistato dal quotidiano spagnolo “El Pais” sull’inizio della presidenza Trump non ha esitato a dire  che “sarebbe una grande imprudenza aver timore o rallegrarsi circa cosa potrà accadere. Non profetizzare calamità o cose positive che poi non si realizzano”.
“Si vedrà. Vedremo ciò che fa e allora valuteremo”, afferma il papa argentino, che ha anche fatto riferimento al rischio populismo e al pericolo per il quale, in momenti di crisi, i popoli vogliono leader carismatici e vedono nei muri una difesa. “Nei momenti di crisi si perde la lucidità di ragionamento e questo è stato sempre per me un riferimento da tenere a mente. Cerchiamo un ‘salvatore’ che ci ridia una identità e la difendiamo con ogni mezzo, muri o qualsiasi mezzo, dagli altri popoli, per timore che inquinino la nostra identità e la danneggino. E questo è grave”, aggiunge il Pontefice. (adnkronos)

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