Nel suo nuovo libro il giornalista ripercorre 35 anni di attività nella sede dell’Agi Campania

Salvatore Testa: “Non volevo fare il giornalista”

Salvatore Testa

NAPOLI – Un gatto pacioso e sonnacchioso, capace di mascherare i propri pensieri con un atteggiamento bonario, ma non certo indifferente; persona appassionata, garbata ma dotata di un’arma pericolosa, l’ironia, e gentile; qualità molto rare per una specie in via di estinzione che sono i giornalisti.

Giuliano De Risi

Una persona che rappresenta un percorso diverso nel diventare giornalista, maturando sul campo e nel tempo e in maniera fascinosa e appariscente una passione per questa professione. Un giornalista vero che, figlio di operai, ha ragione nel definire molto prestigioso il giornalismo, una professione che va sempre più protetta e che lui ha innaffiato fin da bambino.
Sono le doti peculiari di Salvatore Testa – autore del libro “Non volevo fare il giornalista” (selfEdizioni, 12 euro), pubblicato su Amazon in cartaceo e kindle – sottolineate da tre persone che lo hanno conosciuto bene e da vicino: il suo ultimo direttore responsabile all’Agenzia Giornalistica Italia, Giuliano De Risi, il capo della redazione napoletana Eugenio Ciancimino, e il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, che firmano l’introduzione.

Eugenio Ciancimino

Nel libro l’autore ripercorre 35 anni di attività nella sede dell’Agi Campania, un lavoro che aveva accettato con entusiasmo perché, come narra, entrava in una azienda del gruppo Eni e sperava, prima o poi, di realizzare il suo grande sogno, quello di fare il chimico industriale in una grande industria. Ma le circostanze della vita, le coincidenze e gli ottimi maestri incontrati lungo il suo percorso hanno determinato la nascita di una passione coltivata al punto da impegnarsi al massimo per colmare le lacune socio-culturali che aveva al momento di scrivere la sua prima notizia.
Oggi Salvatore, da pensionato, ha creato e presiede nella periferia Nord di Napoli il SeLF Secondigliano Libro Festival, un progetto che si propone di incentivare la lettura fra i ragazzi della scuola secondaria di primo grado e la scrittura e creatività tra i bambini delle quinte classi della primaria.

Ottavio Lucarelli

Complessivamente vengono impegnati ogni anno circa 200 ragazzi delle scuole secondarie e 30 delle primarie. Il progetto si svolge con il patrocinio dell’Amministrazione comunale e un contributo dell’Ordine dei giornalisti della Campania.
Come scrittore, Salvatore Testa ha pubblicato il libro di poesie “Cogli l’attimo” (Graus), i romanzi “La farmacia” (La Parche), “Io sono Tiberio Cavallo”, “Cuore di Nonna” e “Il mistero del diamante” (Amazon), “Vuoti a perdere” (Lfa) e i saggi “Vinceremo – I ragazzi all’epoca del coronavirus” (Amazon) e “Dad: alienazione irreparabile?” (Lfa) e ha curato altre raccolte di poesie e storie di quartiere in cui opera. (giornalistitalia.it)

Salvatore Testa

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