Dito puntato contro Renzi: “Campo Dall’Orto ha negoziato il suo compenso con il Mef”

Rai, M5S: “Tetto agli stipendi nel ddl Editoria”

Matteo Renzi

Matteo Renzi

ROMA – Il Movimento 5 Stelle non demorde e, all’indomani delle polemiche sollevate dalla pubblicazione degli stipendi dei dirigenti Rai, molti dei quali superano la soglia dei 240mila euro, tornano alla carica con la battaglia sulla trasparenza e sul tetto agli stipendi dei dipendenti dell’azienda di Viale Mazzini.
Le prossime mosse, annunciano i pentastellati in conferenza stampa, riguarderanno il ddl Editoria, ora all’esame del Senato, e la prossima legge di Stabilità: in entrambi i casi i 5 Stelle ripresenteranno gli stessi emendamenti presentati, ma bocciati, in occasione della riforma Rai, in cui si chiede di introdurre il tetto di 240mila euro anche per il servizio pubblico.
“Megastipendi Rai: Pd paga tu” è, infatti, il titolo della conferenza stampa dei 5 Stelle – che si è svolta al Senato – in cui i pentastellati hanno rivendicato la loro battaglia a favore della trasparenza nell’azienda pubblica, puntando il dito contro il Pd e, soprattutto, il premier Matteo Renzi, colpevoli – a loro dire – di aver nuovamente lottizzato la Rai, averla messa “nelle mani del governo” e, infine, aver bocciato ogni emendamento sul tetto agli stipendi, “con la scusa che, avendo emesso dei bond, la norma non si poteva applicare”, spiegano ricordando l’iter in parlamento della riforma della Rai.
Le deputate Mirella Liuzzi e Dalila Nesci, i senatori Lello Ciampolillo e Alberto Airola e il presidente della Vigilanza Rai, Roberto Fico non si arrendono e proseguono la battaglia: gli stessi emendamenti saranno, infatti, ripresentati al Senato sul ddl Editoria e, se anche in questo caso dovessero essere bocciati, toccherà poi alla legge di Stabilità.
L’affondo dei pentastellati è contro Renzi, il Pd e Padoan, definiti “ipocriti” e dei “falsi”, perché, attacca Fico, “dicono cose non vere sugli stipendi”. Il Mef, il Ministero dell’Economia e delle finanze, ricorda Fico, “è il principale azionista della Rai e Campo Dall’Orto è andato lì a negoziare il suo stipendio. Quindi sul suo compenso c’è una responsabilità diretta di Renzi e Padoan”.
Insomma, “i cittadini ora sanno bene cosa vanno a pagare con la prima tranche del canone in bolletta: i megastipendi” dei dipendenti Rai, voluti da Renzi e dal Pd, conclude Fico. (Agi)

 

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