ISOLA DI MOZIA (Trapani) – È il giornalista Bruno Vespa il vincitore della seconda edizione del Premio Mozia alla carriera per il giornalismo. Una vita, quella dello storico conduttore di “Porta a Porta”, interamente dedicata al giornalismo. Sessant’anni pieni di carriera, una storia professionale di altissimo profilo e di grande carisma che oggi, all’età di 80 anni, fa ancora di lui uno dei protagonisti principali del giornalismo italiano nel mondo.
La cerimonia di consegna si svolgerà sabato prossimo, 21 giugno, sull’Isola di Mozia alla presenza delle massime autorità istituzionali dell’isola e si aprirà, appunto, con la consegna del Premio Mozia alla Carriera a Bruno Vespa da parte del presidente del Comitato Scientifico e della Giuria, Gianni Letta. Premio alla Carriera alla memoria, invece, al giornalista Mario Nanni, tra i fondatori del “Mozia” e della Figec Cisal, il sindacato dei giornalisti e degli operatori dell’informazione e della comunicazione. A ricordarlo sarà, infatti, il segretario generale della Figec Cisal, Carlo Parisi, direttore di Giornalisti Italia.

Gianni Letta con Carlo Parisi che, nel maggio scorso, gli ha consegnato il Premio Giornalisti Italia alla carriera
È stato Gianni Letta a comunicare ufficialmente i nomi dei vincitori di questa seconda edizione del Premio finalizzato ad accelerare l’inserimento della “Civiltà Fenicio-Punica dell’Isola di Mozia e di Lilybeo” nella Word Heritage List dell’Unesco. Un Premio fortemente voluto dall’Associazione Strada del Vino Marsala – Terre d’Occidente presieduto da Salvatore Lombardo e dal “Vomere”, il più antico periodico siciliano, diretto dalla moglie Rosa Rubino, con il supporto della Fondazione Whitaker.
A condurre la serata di gala, sull’incantevole Isola di Mozia, tra il verde lussureggiante di questa perla del Mediterraneo, sarà anche quest’anno la giornalista Incoronata Boccia, fino a qualche giorno fa vice direttore del Tg1 e oggi direttore responsabile dell’Ufficio Stampa della Rai. Insomma, la massima autorità riconosciuta per il racconto che la Rai fa di se stessa in tutto il mondo. Accanto a lei la giornalista Rosa Rubino, direttore del Vomere.
Tra i premiati ci sono eccellenze del giornalismo, della medicina, della ricerca scientifica, della Chiesa, della solidarietà, del cinema, della creatività e dell’Intelligenza Artificiale, che è tema di grande interesse planetario.
Ancora tre giornalisti sulla ribalta siciliana: sono Laura Chimenti, donna immagine e iconica del Tg1 della Rai, giornalista che ha girato il mondo alla ricerca delle ultime innovazioni tecnologiche e che in televisione viene considerata tra le giornaliste del momento più credibili e più seguite dello schermo.
Un’altra donna come lei, Marta Serafini, 42 anni, inviata del Corriere della Sera in Ucraina, dal 2015 in forza alla redazione Esteri, già inviata in Siria, Iraq, Afghanistan, una donna che vive da anni in guerra e che continua a credere nel grande valore del giornalismo “on the road”. Un esempio anche lei.
Il terzo giornalista premiato sarà Federico Palmaroli, meglio conosciuto come “Osho”, che usa la matita e le sue vignette per denunciare le malefatte della politica, una satira che prima di lui portava la firma esclusiva del grande Forattini ma, a differenza di Forattini, Osho utilizza per i suoi editoriali strumenti e immagini che ai tempi di Forattini non c’erano. Dunque un grande innovatore anche lui.
Per la comunicazione istituzionale il Mozia di quest’anno è andato a Mario Viola, uno dei massimi esperti di sicurezza nazionale, storico comunicatore della Polizia di Stato, un uomo che ha seguito e accompagnato la vita e l’avvicendarsi di almeno sei diversi Capi della Polizia, oggi ai vertici della Scuola Superiore di Polizia, che è il Master formativo dei più alti gradi della Polizia Italiana. Quasi un uomo di Stato per il suo ruolo e la sua storia personale.
Per il mondo affascinante dell’Intelligenza Artificiale, la palma d’oro del Premio Mozia spetta quest’anno a Padre Paolo Benanti, che è il massimo filosofo e testimone assoluto della materia all’interno della Chiesa moderna, a cui lo stesso Papa Francesco aveva affidato il compito di analizzare e “raccontare” l’Intelligenza Artificiale nel migliore dei modi possibili ai cristiani di questo secolo.
Ci sarà anche uno dei “principi” del nuovo pontificato di Leone XIV, il cardinale Fernando Filoni, storico e instancabile diplomatico della Chiesa moderna nelle aree più difficili del mondo. È lui la guida spirituale dei cavalieri del Santo Sepolcro, che sono una delle componenti più vive della fede e della speranza cristiana.
Uno scienziato, invece, per il mondo della medicina e della ricerca, il prof. Fabio Calabrò, famosissimo oncologo all’Istituto Nazionale dei Tumori Regina Elena di Roma.
Il Mozia 2025 per il cinema va, invece, ad Alessio Boni, attore famoso per i suoi mille trascorsi teatrali e cinematografici in Italia e all’estero, che ha catalizzato per anni l’attenzione di migliaia di donne che in TV hanno seguito le sue fiction.
Infine, Simona Malaspina, una manager moderna che si occupa di tutela dell’ambiente, di riciclaggio di rifiuti tossici pericolosi. (giornalistitalia.it)
Pino Nano