I 6-4 licenziamenti annunciati mettono a repentaglio il progetto che dura da 15 anni

Osservatorio Balcani e Caucaso in pericolo

Luisa Chiodi

Luisa Chiodi

Osservatorio Balcani e CaucasoROVERETO (Trento) – Ormai è certo. Osservatorio Balcani e Caucaso sta subendo un drastico taglio del personale. Il tesoriere della Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto, Renzo Michelini, ed il consulente del lavoro, Giorgio Giovanelli, hanno comunicato a Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige-Fnsi, Cgil e Uil del Trentino da 6 a 4 licenziamenti. Questo mentre ottiene il sostegno delle istituzioni internazionali guadagnandosi il sesto progetto europeo degli ultimi anni.
Si è tenuto a Rovereto il primo incontro di una vertenza sindacale che riguarda il futuro di Osservatorio Balcani e Caucaso. Presenti i sindacati che rappresentano i lavoratori di Osservatorio – Cgil, Uil ed Fnsi – e il datore di lavoro, la Fondazione Opera Campana dei Caduti. Gli esuberi proposti corrispondono ad un terzo del personale: proporzione che mette a repentaglio il respiro dell’intero progetto per come si è costruito in quasi 15 anni di attività.
“Obc è l’animatore di un’ampia comunità centinaia di migliaia di persone che hanno a cuore il progetto europeo, i diritti di cittadinanza e il pluralismo. E che ha fatto della conoscenza uno strumento per la costruzione di un’Europa aperta e democratica”, ha dichiarato Luisa Chiodi, direttore dii Osservatorio Balcani Caucaso.
“Obc – sottolinea Chiodi – stava per iniziare il suo sesto progetto Europeo e ora rischia di non poter più dare il suo contributo in ambito locale, nazionale e internazionale. Chiediamo alla politica trentina di non smettere di investire sulla qualità, di non rinunciare ad un’eccellenza del territorio e di riconsiderare la strada intrapresa”.
In un comunicato congiunto le rappresentanze sindacali hanno richiesto un incontro urgente al presidente della Provincia Autonoma di Trento e della Regione Trentino Alto Adige Sued Tirol, Ugo Rossi, affinché si apra un tavolo di trattativa che possa congelare i preannunciati licenziamenti e trovare una soluzione strutturale ed organica all’Osservatorio Balcani e Caucaso di Rovereto.
Ambasciatori, funzionari europei, professori universitari, rappresentanti del Consiglio d’Europa, giornalisti di fama internazionale, in centinaia hanno messo la loro firma in un appello a sostegno dell’attività di Osservatorio. Nomi che vanno dal giornalista Paolo Rumiz di Repubblica al collega Tim Judah dell’Economist, dall’Ambasciatrice rumena in Italia, Dana-Manuela Constantinescu a Nils Muižnieks, rappresentante per i diritti umani del Consiglio d’Europa.
“Si vuole lasciare a casa persone di notevole professionalità che hanno lavorato per la crescita di un Trentino internazionale, capace di dialogare con il mondo”, ha concluso Luisa Chiodi, secondo la quale “sarebbe un grave errore e sono convinta che le istituzioni trentine saranno in grado di percorrere le strade che porteranno ad una soluzione”.
Osservatorio Balcani e Caucaso dal 2000 intreccia informazione, ricerca, formazione e divulgazione. Il suo portale multilingue riceve mensilmente oltre 140 mila visite uniche. Gli esperti di Obc sono un punto di riferimento costante per i media locali, italiani ed europei e questo ha garantito 485 uscite stampa nel solo 2014.

Per maggiori informazioni:
Osservatorio Balcani e Caucaso
ufficio stampa: Nicole Corritore
e-mail: corritore@balcanicaucaso.org
Per sottoscrivere l’appello a sostegno di OBC: http://www.balcanicaucaso.org/Appello-a-sostegno-di-OBC

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