La 1ª Commissione del Senato: “Bisogna garantire almeno 1 consigliere per regione”

Ordine dei giornalisti: buone notizie per il Molise

Ordine dei giornalistiROMA – La 1ª Commissione Permanente “Affari Costituzionali” del Senato ha esaminato lo schema di decreto legislativo sull’atto di Governo n. 400 “Schema di decreto legislativo recante revisione della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti”, esprimendo parere favorevole, con le seguenti condizioni:
– sia in ogni caso assicurata, all’interno del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, la rappresentanza di almeno un componente giornalista professionista per ciascuna Regione;
– qualora, entro la data di avvio delle procedure elettorali per il rinnovo del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, il Consiglio non abbia assunto, ai sensi dell’articolo 1, comma 2, capoverso 4-bis, le determinazioni necessarie per assicurare la rappresentanza delle minoranze linguistiche riconosciute, sia previsto, in via sussidiaria, un sistema elettorale basato sui seguenti princìpi:
a) sia costituito un collegio unico nazionale per l’elezione dei rappresentanti delle minoranze linguistiche riconosciute, alla quale possano partecipare gli iscritti appartenenti a tali minoranze e siano determinate le modalità della relativa autocertificazione;
Senatob) sia previsto che il rappresentante dei giornalisti professionisti non possa appartenere alla medesima minoranza linguistica del rappresentante dei pubblicisti. A tal fine, nel caso in cui, per ciascuna categoria, riportino il maggior numero di voti un giornalista professionista e un giornalista pubblicista appartenenti alla medesima minoranza linguistica, deve essere proclamato eletto il candidato che abbia riportato più voti e, per l’altra categoria, il candidato che abbia riportato più voti tra quelli appartenenti alla minoranza linguistica che ha conseguito il secondo miglior risultato;
c) sia in ogni caso assicurato il principio della rotazione, al fine di garantire la rappresentanza tra le minoranze linguistiche presenti nel territorio;
d) conseguentemente, poiché la presenza di un rappresentante delle minoranze linguistiche fa scendere a 19 il numero dei giornalisti professionisti espressi dagli Ordini regionali, sia escluso, tra i 20 giornalisti pubblicisti eletti in ciascuna delle venti Regioni, l’eletto che abbia riportato in assoluto il minor numero di voti;
e) poiché per l’elezione al consiglio dei giornalisti professionisti gli Ordini con un numero di iscritti superiore a 1.000 possono eleggere un altro consigliere ogni 1.000 giornalisti professionisti eccedenti tale numero o frazione di mille superiore alla metà, l’ultimo seggio sia attribuito alla Regione che riporti la frazione di mille più elevata;
sia previsto, all’articolo 1, comma 1, capoverso 3, che gli ordini delle Province autonome di Trento e di Bolzano, ove istituiti, costituiscano un collegio unico;
– sia inserita una norma che disponga l’immediata entrata in vigore del decreto legislativo.

Roberto Cociancich

Roberto Cociancich

Nel corso del dibattito, il relatore Roberto Cociancich (Pd) ha evidenziato che “deve essere in ogni caso assicurata, all’interno del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, la rappresentanza di almeno un componente giornalista professionista per ciascuna Regione”.
Cociancich ha, inoltre, segnalato “la necessità che, qualora, entro la data di avvio delle procedure elettorali per il rinnovo del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, il Consiglio non abbia assunto, ai sensi dell’articolo 1, comma 2, capoverso 4-bis, le determinazioni necessarie per assicurare la rappresentanza delle minoranze linguistiche riconosciute, sia previsto, in via sussidiaria, un sistema elettorale basato su determinati princìpi. In particolare, dovrebbe essere costituito un collegio unico nazionale per l’elezione dei rappresentanti delle minoranze linguistiche riconosciute, alla quale possano partecipare gli iscritti appartenenti a tali minoranze. Dovrebbero essere altresì determinate le modalità della relativa autocertificazione”.
Cociancich ritiene, inoltre, “necessario che il rappresentante dei giornalisti professionisti non appartenga alla medesima minoranza linguistica del rappresentante dei pubblicisti. A tal fine, nel caso in cui, per ciascuna categoria, riportino il maggior numero di voti un giornalista professionista e un giornalista pubblicista appartenenti alla medesima minoranza linguistica, dovrà essere proclamato eletto il candidato che abbia riportato più voti e, per l’altra categoria, il candidato che abbia riportato più voti tra quelli appartenenti alla minoranza linguistica che ha conseguito il secondo miglior risultato”.
A giudizio del relatore “occorre altresì assicurare il principio della rotazione, al fine di garantire la rappresentanza tra le minoranze linguistiche presenti nel territorio. Conseguentemente, poiché la presenza di un rappresentante delle minoranze linguistiche fa scendere a 19 il numero dei giornalisti professionisti espressi dagli Ordini regionali, dovrà essere escluso, tra i 20 giornalisti pubblicisti eletti in ciascuna delle venti Regioni, l’eletto che abbia riportato in assoluto il minor numero di voti”. Infine, “poiché per l’elezione al consiglio dei giornalisti professionisti gli Ordini con un numero di iscritti superiore a 1.000 possono eleggere un altro consigliere ogni 1.000 giornalisti professionisti eccedenti tale numero o frazione di mille superiore alla metà, l’ultimo seggio dovrà essere attribuito alla Regione che riporti la frazione di mille più elevata”.
Cociancich ritiene, quindi, “necessario prevedere, all’articolo 1, comma 1, capoverso 3, che gli ordini delle Province autonome di Trento e di Bolzano costituiscano un collegio unico, solo se istituiti. Infine, a suo avviso, deve essere inserita una norma che disponga l’immediata entrata in vigore del decreto legislativo”.

Roberto Ruta

Roberto Ruta

Il senatore Roberto Ruta (Pd), nell’annunciare il proprio voto favorevole, ha ringraziato il relatore “per l’impegno profuso nell’elaborazione della proposta di parere, la quale tiene conto delle più significative criticità” ritenendo “apprezzabile la soluzione individuata per garantire, all’interno del Consiglio Nazionale dell’Ordine, la rappresentanza delle Regioni anche per la componente dei giornalisti pubblicisti. Infatti, si prevede che sia escluso, tra i venti giornalisti pubblicisti eletti in ciascuna delle venti Regioni, l’eletto che abbia riportato in assoluto il minor numero di voti”.
Ruta, tuttavia, ha ribadito quanto già affermato durante l’iter di approvazione del disegno di legge di delega: “al fine di tutelare adeguatamente le minoranze linguistiche, senza comprimere oltre misura la rappresentanza territoriale, sarebbe stato più opportuno incrementare il numero complessivo dei componenti del Consiglio, così come prevedeva un emendamento da lui presentato”.
Ritiene, inoltre, “che – a garanzia dell’autonomia riconosciuta agli ordini professionali – le modalità di formazione degli organi di governo dell’Ordine dovrebbero essere riservate ai rispettivi statuti”.

Anna Maria Bernini

Anna Maria Bernini

La senatrice Anna Maria Bernini (Fi-Pdl XVII), pur annunciando – a nome del suo Gruppo – un voto contrario, ha espresso il proprio “apprezzamento per il lavoro svolto dal relatore e per l’impegno profuso nell’individuare, nei limiti della legge di delega, una soluzione quanto più possibile equilibrata. Con particolare riferimento alla garanzia della rappresentanza territoriale, in rapporto alla necessità di assicurare adeguata rappresentanza alle minoranze linguistiche”, ha ricordato che anche il suo Gruppo, in sede di esame del disegno di legge di delega, si era espresso favorevolmente per l’incremento a 61 del numero dei componenti del Consiglio nazionale dell’Ordine, “affinché nessuna Regione subisse alcun sacrificio in termini di rappresentanza”.
Bernini ha, inoltre, condiviso “le preoccupazioni, espresse dal senatore Ruta, in riferimento alla possibile compressione dell’autonomia degli ordini professionali ritenendo che la regolazione, con norme di natura legislativa, delle procedure per l’elezione dei componenti dell’organo di governo sia lesiva delle prerogative dell’Ordine e, in particolare, della sua autonomia statutaria”.
Pur tuttavia, la senatrice ha riconosciuto che “la scelta di una regolazione eteronoma si è in questo caso resa necessaria per individuare un modello elettorale che, nei limiti della legge di delega, potesse contemperare il diritto alla rappresentanza di tutti i territori con l’esigenza di garantire una rappresentanza alle minoranze linguistiche”.

Karl Zeller

Karl Zeller

Il senatore Karl Zeller (Aut (Svp, Uv, Patt, Upt)-Psi-Maie), nell’annunciare – a nome del suo Gruppo – un voto favorevole, ha “ringraziato il relatore per il lavoro compiuto, il quale ha consentito di giungere ad una soluzione condivisa, volta a assicurare la rappresentanza delle minoranze linguistiche, senza comprimere irragionevolmente il diritto alla rappresentanza territoriale di tutte le Regioni in seno al Consiglio nazionale dell’Ordine”.
Dal canto suo, la senatrice Loredana De Petris (Misto-Si-Sel) ha ricordato che durante l’esame del disegno di legge di delega, il suo Gruppo era “favorevole ad una composizione snella del Consiglio nazionale, allo scopo di rendere più efficace, pur nel rispetto del principio della rappresentanza, l’attività dell’organo”.
La mediazione raggiunta, all’esito di un’ampia interlocuzione, portò a definire in sessanta il numero dei componenti del Consiglio.

Loredana De Petris

Loredana De Petris

“Tale scelta – ricorda De Petris – inevitabilmente era suscettibile di determinare alcune criticità, proprio in riferimento al rapporto tra rappresentanza territoriale e rappresentanza linguistica. La soluzione, individuata dal relatore nella sua proposta di parere, appare meritevole di apprezzamento, in quanto ha l’obiettivo di evitare che sia esclusa a priori la rappresentanza di una Regione, in questo caso il Molise, che subirebbe altrimenti un’irragionevole discriminazione”.
La senatrice nell’annunciare il proprio voto favorevole, ha, quindi, concordato “con le preoccupazioni sollevate dal senatore Ruta e dalla senatrice Bernini, in riferimento al rischio di una possibile violazione dell’autonomia degli ordini professionali, dal momento che le norme relative all’elezione degli organi di governo dovrebbe essere riservata ai rispettivi statuti. La scelta di proporre una definizione puntuale della disciplina elettorale, pure espressa nel parere sotto forma di principi, si è resa necessario per assicurare a tutte le Regioni una rappresentanza equilibrata”.

Nicola Morra

Nicola Morra

Contrario, invece, il senatore Nicola Morra (M5S), che a nome del proprio Gruppo ha espresso “profonde riserve sui contenuti del provvedimento” che, a suo avviso, “è suscettibile di ledere le prerogative di autonomia di cui godono gli ordini professionali”.
Morra ha osservato, inoltre, che, “mentre è stata garantita con la massima cura la rappresentanza delle minoranze linguistiche, analoga attenzione non è stata posta per assicurare la rappresentanza di genere, che pure è valore di rango costituzionale”. Il capogruppo del M5S ha, infine, segnalato “con preoccupazione che la previsione di una rappresentanza ponderata all’interno del Consiglio, volta a favorire i giornalisti professionisti rispetto ai giornalisti pubblicisti, appare lesiva del principio di eguaglianza”.
In conclusione, il senatore Cocincich si è soffermato sulle preoccupazioni sollevate in ordine ad una possibile compressione dell’autonomia statutaria dell’Ordine. Il relatore ha segnalato, al riguardo, che “la normativa elettorale definita nel parere, peraltro attraverso la sola indicazione di principi, per quanto dettagliati, ha un puro carattere sussidiario. Infatti, essa opera solo nell’ipotesi in cui, entro la data di avvio delle procedure elettorali, il Consiglio nazionale dell’Ordine non assuma, in via autonoma, le determinazioni necessarie per assicurare la rappresentanza delle minoranze linguistiche riconosciute”. (giornalistitalia.it)

LEGGI ANCHE:

Ordine dei giornalisti tra novità e paradossi
https://www.giornalistitalia.it/ordine-dei-giornalisti-tra-novita-e-paradossi/ 

 

 

I commenti sono chiusi.