Collaboratore del Giornale di Sicilia è accusato di intestazione fittizia di beni

Mafia: coinvolto il giornalista Filippo Siragusa

Matteo Messina Denaro

L’identikit di Matteo Messina Denaro

PALERMO – C’è anche un giornalista coinvolto nell’operazione antimafia “Ermes 2” che, all’alba di oggi, ha portato all’arresto di undici persone ritenute vicine al clan del boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro. Si tratta di Filippo Siragusa, collaboratore del Giornale di Sicilia, che è accusato di intestazione fittizia di beni.
Al cronista è stato applicato l’obbligo di dimora. Sul suo profilo Facebook il giornalista tiene la fotografia con il pm antimafia Nino Di Matteo e un carabiniere del Gis con il mephisto scattata nel corso di un incontro pubblico che aveva moderato. Proprio di recente, Filippo Siragusa aveva scritto dell’operazione antimafia condotta dai Carabinieri che avevano portato in carcere diversi esponenti dei Cosa nostra. Inoltre, organizzava spesso convegni sull’antimafia con esponenti del mondo delle istituzioni.
La vasta operazione antimafia è condotta dalla Squadra Mobile di Trapani. Gli investigatori, coordinati dalla Dda di Palermo, sono convinti che il boss mafioso latitante da quasi 30 anni, attraverso le imprese sequestrate, era in grado di condizionare gli appalti nella zona del Trapanese. Sotto la lente di ingrandimento i lavori per la realizzazione del parco eolico di Mazara del Vallo e dei lavori di ristrutturazione dell’ospedale.
C’è anche il figlio del boss mafioso Mariano Agate tra gli arrestati: Epifanio Agate gestiva due società che lavoravano nel settore del pesce. Il padre Mariano, morto nel 2013, era stato condannato all’ergastolo per la strage di Capaci.
Nel 1985 era stato condannato all’ergastolo per sette omicidi, tra cui quelli del giudice Giangiacomo Ciaccio Montalto e del sindaco di Castelvetrano Vito Lipari. Per quest’ultimo omicidio fu assolto in Cassazione nel 1993. Agate era considerato uno degli uomini di riferimento di Totò Riina. Arrestato nel 1990, nel 2004 – nonostante si trovasse già in regime di carcere duro – Mariano Agate era stato coinvolto in un’indagine per aver fatto arrivare ordini al figlio Epifanio.
L’indagine ha confermato “i saldi contatti tra il clan mafioso di Mazara del Vallo, retto da Vito Gondola, e quello di Castelvetrano e ha svelato gli accordi per spartirsi gli appalti sotto le direttive del latitante Messina Denaro – dicono gli inquirenti – al quale Gondola si rivolgeva per dirimere le varie controversie insorte. Le imprese sequestrate erano direttamente controllate dalle famiglie mafiose attraverso prestanome”. (adnkronos)

Precisazione

Per uno spiacevole errore, per pochi minuti è rimasto in rete il titolo “Mafia: arrestato il giornalista Filippo Siragusa” invece di “Mafia: coinvolto il giornalista Filippo Siragusa”. Ce ne scusiamo vivamente con l’interessato e con i nostri lettori.

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