Pavel Sheremet morto per l’esplosione dell’auto su cui era stata piazzata una bomba

Kiev: ucciso un noto giornalista bielorusso

Pavel Sheremet

Pavel Sheremet

KIEV (Ucraina) – A Kiev, a seguito dell’esplosione di un’automobile, è rimasto ucciso un giornalista bielorusso, noto anche nell’ambiente internazionale: si tratta di Pavel Sheremet, 44 anni, vincitore di alcuni premi giornalistici europei per la libertà di stampa.
Secondo il giornale Ukrayinska Pravda per il quale lavorava Sheremet, la vettura è esplosa questa mattina intorno alle 7.45, mentre il reporter aveva appena lasciato la propria casa, all’angolo tra via Bohdan Khmelnytsky e Ivan Franko, non lontano dal Teatro dell’Opera di Kiev. 
L’auto esplosa e sulla quale viaggia va il giornalista apparteneva alla direttrice, proprietaria e fondatrice di Ukrayinska Pravda, Olena Prytula. La donna non si trovava a bordo insieme al giornalista, riferisce il giornale.
Gli agenti di polizia stanno lavorando sul luogo dell’attentato, ma hanno già confermato che la morte del giornalista è stata provocata da esplosivo piazzato sotto il sedile dell’auto. Anche il procuratore generale dell’Ucraina, Yuriy Lutsenko, ha parlato chiaramente di omicidio.
Sheremet era nato a Minsk il 28 novembre 1971 e da 5 anni si era stabilito nella capitale ucraina. Una brillante carriera la sua, sia in Bielorussia che in Russia: ha lavorato per il primo canale tv russo e poi al programma di analisi settimanale Vremja. È stato anche responsabile della sezione politica e società per la rivista Ogonyok. Il New York Times lo ha descritto come “noto per le sue crociate sugli abusi politici in Bielorussia”, o meglio “una spina nel fianco del governo autocratico di Lukashenko”.
Sheremet, molto critico nei confronti del presidente bielorusso Alexandr Lukashenko, fu arrestato nel 1997 mentre preparava un reportage sulla situazione al confine tra Bielorussia e Lituania, con l’accusa di ricevere denaro dai servizi segreti stranieri. Condannato a 2 anni di carcere, fu rimesso poco dopo in libertà a seguito delle pressioni russe.
Il presidente dell’Ucraina, Petro Poroshenko, e il primo ministro, Vladimir Groisman, hanno espresso cordoglio per la morte del giornalista. Poroshenko ha detto che conosceva personalmente il giornalista.
“Una terribile tragedia a Kiev. Uno shock, non vi sono altre parole. Conoscevo Pavel personalmente. Le mie condoglianze a tutti i suoi cari e ai parenti”, ha scritto il capo di Stato sul suo profilo Facebook. Poroshenko ha poi sottolineato di avere ordinato alle autorità competenti di “indagare immediatamente su questo crimine”. “I colpevoli devono essere puniti”, ha aggiunto il presidente ucraino. (giornalistitalia.it)

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