Nel primo semestre utile netto di 25,9 milioni. Ebitda in crescita del 5,6%

Gruppo Cir, nel 2016 ricavi per 1,3 miliardi

Monica Mondardini

Monica Mondardini

Gruppo CirMILANO – Utile netto a 25,9 milioni di euro (36,4 nel 2015) nel primo semestre, anche grazie a una plusvalenza di Espresso e a maggiori proventi finanziari della capogruppo); posizione finanziaria netta della capogruppo positiva per 313,3 milioni di euro; oltre 110 milioni di investimenti nel semestre, tra i quali gli acquisti di una quota dell’11,4% di Kos, che continua a registrare risultati in crescita, e di azioni proprie. Il Consiglio di Amministrazione di Cir-Compagnie Industriali Riunite spa, riunitosi ieri sotto la presidenza di Rodolfo De Benedetti, ha così approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2016 presentata dall’amministratore delegato Monica Mondardini.
Il gruppo Cir, fondato nel 1976, opera principalmente in tre settori: media

(Gruppo Editoriale L’Espresso), componentistica per autoveicoli (Sogefi) e sanità (Kos). I ricavi nel primo semestre del 2016 sono ammontati a 1.319,1 milioni di euro, con un incremento del 2,2% rispetto ai 1.290,7 milioni nel corrispondente periodo del 2015, sostenuto dalla crescita di Sogefi (+4,6%) e Kos (+4,7%).
Il margine operativo lordo (Ebitda) è stato pari a 127,2 milioni (9,6% dei ricavi), in aumento del 5,6% rispetto ai 120,5 milioni nel 2015 (9,3% dei ricavi). La crescita è dovuta al maggiore Ebitda di Sogefi e Kos, mentre Espresso ha registrato un margine in lieve calo.
L’utile netto del gruppo è ammontato a 25,9 milioni, rispetto ai 36,4 milioni nel primo semestre del 2015; la differenza è interamente dovuta ai minori proventi della gestione finanziaria a livello di capogruppo e controllate non industriali e alla plusvalenza realizzata da Espresso nel primo semestre 2015, grazie alla cessione della società All Music a Discovery.
Il contributo delle controllate industriali (Espresso, Sogefi e Kos) all’utile netto consolidato è ammontato nel semestre a 17,7 milioni rispetto ai 21,9 milioni nel 2015. Escludendo la plusvalenza da cessione realizzata da Espresso nel primo semestre 2015, il contributo è passato da 16,7 milioni a 17,7 milioni. Espresso, in una situazione di mercato ancora difficile per i media e per la stampa in particolare, ha registrato una flessione dei ricavi del 4,2%, un risultato netto significativamente positivo (12,1 milioni) e una rilevante generazione di cassa (28,9 milioni); la posizione finanziaria netta al 30 giugno 2016 era positiva per 18,2 milioni. Nel primo semestre 2015 il risultato netto era stato pari a 22,1 milioni, di cui 9,3 milioni di plusvalenza per la vendita di All Music. Sogefi ha conseguito un aumento del fatturato del 4,6%, grazie allo sviluppo in Nord America e Cina e nonostante la crisi del mercato sudamericano (il fatturato, escludendo il Mercosur, è cresciuto del 7,6%).
 L’Ebitda è aumentato, passando da 62,4 milioni nel primo semestre 2015 a 74,7 milioni nel 2016, mentre l’utile netto ha registrato un lieve decremento (da 9,7 milioni nel 2015 a 8,3 milioni nel 2016) per effetto di maggiori ammortamenti e svalutazioni, oneri finanziari e imposte.
Il cash flow è risultato in sostanziale equilibrio nel primo semestre 2016 rispetto a -51,9 milioni nel primo semestre 2015 (l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2016 ammontava a 326,2 milioni, pressoché in linea con quello al 31 dicembre 2015).
Infine Kos ha registrato un aumento dei ricavi del 4,7%, grazie in particolare allo sviluppo delle residenze sanitarie assistenziali derivante dalle acquisizioni effettuate nel 2015; il risultato netto è stato pari a 9,6 milioni (7,6 milioni nel primo semestre 2015). Il cash flow del periodo, ante dividendi, è stato positivo per 3,4 milioni (l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2016 ammontava a 226,3 milioni, rispetto a 210,0 al 31 dicembre 2015, dopo la distribuzione di dividendi per 19,7 milioni).
Il contributo della capogruppo Cir spa e delle controllate non industriali è stato positivo per 8,2 milioni rispetto a 14,5 milioni nel primo semestre 2015. La riduzione è dovuta ai significativi proventi da smobilizzo di hedge funds realizzati nel 2015 e ai minori rendimenti del portafoglio azionario.
L’indebitamento finanziario netto consolidato al 30 giugno 2016 ammontava a 218,2 milioni, rispetto a 121,7 milioni al 31 dicembre 2015. L’indebitamento finanziario netto complessivo delle controllate industriali, pari a 531,5 milioni, si è ridotto nel semestre di 8,1 milioni. La posizione finanziaria netta della capogruppo Cir spa e delle controllate non industriali, positiva per 313,3 milioni al 30 giugno 2016, è risultata in diminuzione rispetto a 417,9 milioni a fine 2015, a seguito di investimenti pari a 112 milioni (in particolare 84,5 milioni per l’acquisto di una quota pari all’11,4% di Kos e 17,1 milioni per l’acquisto di azioni proprie) e della distribuzione di dividendi per 29,5 milioni.
Il patrimonio netto di gruppo al 30 giugno 2016 ammontava a 1.021,6 milioni rispetto a 1.103,0 milioni al 31 dicembre 2015. La variazione, nonostante il risultato netto significativamente positivo del periodo, è dovuta alla distribuzione di dividendi per 29,5 milioni, all’acquisto di azioni proprie per 17,1 milioni e alla contabilizzazione dell’ulteriore partecipazione acquisita in Kos in base alla quota di patrimonio netto e non in base al prezzo pagato, in applicazione dello Ifrs 3.
Al 30 giugno 2016 il gruppo Cir impiegava 14.607 dipendenti (14.213 al 31 dicembre 2015).

Risultati delle controllate industriali del gruppo Cir

Media: Espresso
Gruppo Editoriale L’Espresso è una delle più importanti aziende editoriali italiane. Opera, in particolare, nei seguenti settori: stampa quotidiana e periodica, radio, internet e raccolta pubblicitaria. Il gruppo, controllato da Cir al 56,5%, è quotato in Borsa.
I ricavi di Espresso nel primo semestre 2016 sono stati pari a 292,9 milioni, in calo del 4,2% rispetto a 305,7 milioni nel corrispondente periodo del 2015, con un’attenuazione della flessione rispetto agli esercizi precedenti.
I ricavi diffusionali (inclusi i diversi), pari a 122,2 milioni, sono scesi del 4,7% rispetto al 2015 (128,2 milioni), in un mercato che continua a registrare una significativa riduzione delle diffusioni dei quotidiani (-7,7% nei primi cinque mesi del 2016 secondo i dati Ads). I ricavi pubblicitari sono diminuiti del 3,8%, tenuto conto dell’andamento generale della pubblicità su stampa. La raccolta su radio è stata sostanzialmente in linea con il corrispondente periodo dell’esercizio precedente, mentre stampa e internet hanno risentito dell’andamento critico del mercato.
I costi sono scesi del 3,2%: sono diminuiti in particolare i costi industriali e i costi del personale, tenuto conto di una riduzione dell’organico medio del 4,4% rispetto al primo semestre del 2015.
L’Ebitda è ammontato a 27,3 milioni rispetto a 31 milioni nel primo semestre del 2015.
L’utile delle attività destinate a continuare è ammontato a 11,2 milioni, contro 12,9 milioni nel primo semestre 2015. La vendita, alla fine gennaio dello scorso anno, di All Music a Discovery Italia ha dato luogo a plusvalenze, classificate tra le attività cessate, pari rispettivamente a 9,3 milioni nel primo semestre 2015 e a 1 milione nel primo semestre 2016. L’utile netto, incluse le attività dismesse, è ammontato a 12,1 milioni, a fronte di 22,1 milioni nel primo semestre 2015. La posizione finanziaria netta al 30 giugno 2016 era positiva per 18,2 milioni, essendosi registrato nel semestre un avanzo finanziario di 28,9 milioni.

Componentistica per autoveicoli: Sogefi
Sogefi è uno dei principali produttori mondiali nei settori delle sospensioni, della filtrazione e dell’aria e raffreddamento con 42 stabilimenti in tre continenti. La società è controllata da Cir (57,4%) ed è quotata in Borsa.
I ricavi di Sogefi nel primo semestre 2016 sono ammontati a 798,6 milioni, in crescita del 4,6% rispetto a 763,7 milioni nel 2015. I ricavi in Europa sono cresciuti dell’1,8% rispetto al primo semestre 2015 ed è proseguito il significativo sviluppo dell’attività in Nord America (+24,6%) e Asia (+25,4%). In Sud America il fatturato in euro si è ridotto del 18,3% per il deprezzamento delle valute locali e la persistente crisi del mercato. Escludendo il Sud America, la crescita è stata pari al 7,6%. L’Ebitda è risultato pari a 74,7 milioni, in crescita del 19,6% rispetto al dato del corrispondente periodo del 2015 (62,4 milioni). L’incremento è dovuto alla crescita del fatturato e al miglioramento della redditività, salita al 9,3% dall’8,2% del primo semestre 2015 grazie al leggero incremento del margine di contribuzione e alla leggera riduzione dell’incidenza dei costi indiretti.
L’utile netto è ammontato a 8,3 milioni rispetto a 9,7 milioni nel 2015, per effetto di maggiori ammortamenti e svalutazioni, oneri finanziari e imposte.
L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2016 era pari a 326,2 milioni, in linea rispetto al 31 dicembre 2015 (322,3 milioni).

Sanità: Kos
Kos, controllata da Cir al 62,7% e partecipata da F2i Healthcare al 37,3%, è uno dei maggiori gruppi italiani nel settore della sanità socio-assistenziale (residenze sanitarie assistenziali, centri di riabilitazione, cure oncologiche, diagnostica e gestioni ospedaliere). Il gruppo gestisce 76 strutture in Italia, prevalentemente nel centro-nord, per un totale di circa 7.200 posti letto.
Nel primo semestre Kos ha ottenuto ricavi per € 227,6 milioni (+4,7% rispetto a € 217,3 milioni nel corrispondente periodo del 2015), grazie alle acquisizioni effettuate durante lo scorso esercizio e alla crescita organica nel settore delle residenze sanitarie assistenziali.
L’Ebitda è stato pari a 37,1 milioni, in aumento del 8,8% rispetto a 34,1 milioni nel corrispondente periodo del 2015. L’utile netto è ammontato a 9,6 milioni, in crescita rispetto a 7,6 milioni nel 2015.
L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2016 era pari a 226,3 milioni (€ 210 milioni al 31 dicembre 2015). L’incremento è principalmente dovuto alla distribuzione di dividendi avvenuta nel periodo.
Nella prima metà del 2016 il gruppo Kos ha proseguito il percorso di crescita nelle aree delle residenze sanitarie assistenziali e nella riabilitazione. Nell’area delle cure oncologiche e della diagnostica è continuato lo sviluppo delle attività in Italia, in India (con la controllata ClearMedi Healthcare Ltd) e in Regno Unito (con la controllata Medipass Healthcare Ltd).
Nel corso del semestre, in data 17 maggio, Cir e F2i Healthcare, società controllata dal Secondo Fondo F2i, hanno perfezionato l’acquisto da Ardian del 46,7% di Kos per 292 milioni.

Investimenti non-core
Gli investimenti non-core del gruppo Cir sono rappresentati da iniziative di private equity, partecipazioni non strategiche e altri investimenti per un valore complessivo al 30 giugno 2016 pari a 111,8 milioni (113,7 milioni al 31 dicembre 2015). In particolare, il gruppo Cir detiene un portafoglio diversificato di fondi nel settore del private equity (fair value al 30 giugno 2016 pari a 55,3 milioni, in diminuzione di 4 milioni rispetto al 31 dicembre 2015 principalmente per effetto di svalutazioni, rimborsi di capitale e differenze cambi). Le distribuzioni complessive del periodo sono ammontate a 5,8 milioni, generando una plusvalenza di 4,2 milioni. Per quanto riguarda le partecipazioni non strategiche, il loro valore al 30 giugno 2016 ammontava a 15,5 milioni, dopo la cessione di un investimento di 5,5 milioni in Cina, che ha generato una plusvalenza di 6,5 milioni. Il gruppo Cir, infine, detiene un portafoglio di non performing loans, il cui valore al 30 giugno 2016 era pari a 41 milioni.

Risultati della società capogruppo Cir spa
La società capogruppo Cir spa ha chiuso il primo semestre del 2016 con un utile netto di 17,3 milioni rispetto a 6,7 milioni nel corrispondente periodo del 2015 grazie al migliore risultato della gestione finanziaria. Il patrimonio netto della società al 30 giugno 2016 era pari a 979,9 milioni, in riduzione rispetto a 1.008,2 milioni a fine 2015 per la distribuzione di dividendi e l’acquisto di azioni proprie.

Previsioni per il 2016
L’andamento del gruppo Cir nella seconda metà dell’anno sarà influenzato dall’evoluzione del quadro economico italiano, il cui impatto è significativo in particolare sul settore media, nonché dall’andamento dei principali mercati automobilistici mondiali per il settore della componentistica.

I commenti sono chiusi.