Maggioranza e opposizione prima convergono poi si dividono sulla proroga ai pubblicisti

Giornalisti: sì alla riforma no al ricongiungimento

Da sinistra: Angelo Baiguini (vicepresidente), Paola Spadari (segretaria), Carlo Bartoli (presidente), Alessandra Torchia (dirigente Cnog) e Gabriele Dossena (tesoriere). In primo piano nello schermo: Pierluigi Roesler Franz (Foto Marcus Perwanger)

ROMA – Con 49 voti favorevoli e 1 astenuto (della maggioranza), il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha approvato, a Roma, la proposta per la riforma dell’ordinamento professionale.
Dopo ampio dibattito sull’ormai indifferibile necessità di aggiornare le norme che regolano la professione giornalistica ferme a sessanta anni fa, il Consiglio nazionale ha varato in via definitiva un documento con il quale si individuano i punti principali per una proposta di revisione della legge 69 del 1963. Prima del voto sul testo, sono stati approvati (con 50 voti su 50) gli emendamenti di Pierluigi Roesler Franz, Lorenzo Marco Sani e Santino Franchina. Non sono passati, invece, gli emendamenti presentati dai consiglieri di maggioranza Michele Lorusso e Walter Scognamiglio. Il primo per l’esclusione dell’obbligo della laurea per i pubblicisti (4 voti a favore dall’opposizione), 1 astenuto e 45 contrari; il secondo per un più ampio coinvolgimento delle istituzioni universitarie (6 voti a favore).
È l’atto propedeutico alla riforma che dovrà essere discussa e approvata dal Parlamento, pertanto il Consiglio nazionale auspica che la Camera dei Deputati e il Senato possano calendarizzare al più presto la discussione.

La Commissione Riforma del Cnog

Il documento del Consiglio nazionale ipotizza l’istituzione di una laurea magistrale in giornalismo per l’accesso alla professione, in alternativa sarà richiesta una laurea triennale come requisito per poter partecipare a corsi specialistici controllati e vigilati dall’Ordine. In un eventuale periodo transitorio potrebbero restare in vigore tutte le modalità di accesso attualmente operative.
Novità anche per gli aspiranti pubblicisti, ai quali sarà richiesta una laurea di primo livello (triennale) come requisito per iniziare il biennio di attività propedeutica per l’iscrizione all’albo; durante tale periodo sarà necessario seguire un percorso di formazione.
«La riforma è la priorità delle priorità», ha dichiarato Carlo Verna a nome dei consiglieri di opposizione.

Carlo Verna

«Ecco perché – ha sottolineato – apprezzando un metodo di lavoro in commissione, in discontinuità col muro contro muro che, per responsabilità della maggioranza, ha finora bloccato il Consiglio, abbiamo compattamente votato la proposta al legislatore che recupera la filosofia del canale unico di accesso per formazione e dell’elevazione dell’asticella per essere riconosciuti nell’alveo del giornalismo professionale già votata a larga maggioranza nella consiliatura da me presieduta».
«Se la proposta non è passata all’unanimità – evidenzia Verna a Giornalisti Italia – lo si deve ad un dissenso tradottosi in astensione nell’ambito della maggioranza, che ha poco dopo inopinatamente respinto una nostra proposta per riaprire i termini per il cosiddetto ricongiungimento. Blocco che penalizza legittime aspirazioni di colleghi già iscritti all’albo nell’elenco pubblicisti. Una scelta davvero incomprensibile fatta da chi ha provato – tentativo respinto con perdite dal Ministero vigilante – ad iscrivere persone che non lavorano in testate registrate».

Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti riunito a Roma nella sala “Saro Ocera” della sede di via Sommacampagna 19 (Foto Markus Perwanger)

Al termine di tre giornate di Consiglio nazionale è stata, infatti, respinta la proposta di riaprire i termini del “Ricongiungimento” che, per dieci anni, ha garantito l’accesso al professionismo di quei pubblicisti che esercitano l’attività giornalistica in maniera prevalente e sono titolari di rapporti di sistematica collaborazione retribuita. Hanno a votato a favore della proposta 20 consiglieri di opposizione, contro 27 consiglieri della maggioranza guidata dal presidente Carlo Bartoli.
La seduta si è aperta con il cordoglio del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti alla famiglia del collega Andrea Purgatori, morto oggi a Roma. In suo omaggio è stato osservato un minuto di silenzio.
Sempre oggi, al termine di una giornata caratterizzata da gravi problemi di connessione internet, causati da un guasto alla centralina, il Consiglio nazionale dell’Ordine ha deliberato l’elargizione di un contributo di 20 mila euro ciascuno per le associazioni Articolo 21 (26 voti a favore e 17 contrari), Carta di Roma (3 astenuti) e Ossigeno (3 astenuti). (giornalistitalia.it)

 

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