In India chiesto l’arresto “per falsità” sui pregiudizi della polizia nel conflitto etnico

Giornalisti rischiano il carcere per un reportage

Seema Mustafa, presidente di Editors Guild of India

NEW DELHI (India) – L’Editors Guild of India, una delle più autorevoli associazioni indipendenti di giornalisti indiani, ha fatto appello alla protezione della Corte Suprema dopo che un reportage sul ruolo delle autorità locali e sui pregiudizi della polizia nel conflitto etnico nel Manipur è stato oggetto di almeno due denunce di giornalisti che ora chiedono l’arresto.
Il reportage, firmato dal presidente dell’Editors Guild, Seema Mustafa, e da un team di tre inviati è stato definito “falso, privo di fondamento” e accusato di “promuovere le ostilità tra le comunità”.
Nelle 24 pagine della loro inchiesta i reporter affermano che, durante le violenze etniche dello scorso maggio, i media locali, anche a causa dell’interruzione di internet e per le difficoltà di muoversi, riferirono una versione dei fatti “a senso unico, affidandosi completamente ai comunicati del governo locale”.
Secondo l’Editors Guild, inoltre, durante il conflitto il governo del Manipur, a guida del Bjp, “si comportò in modo fazioso e fallì nel compito di rappresentare democraticamente gli interessi di tutti i cittadini”. La Corte Suprema ha accettato di discutere urgentemente l’appello dei giornalisti. (ansa)

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