Rischiano anche Gianluca Neri e Guia Soncini. Canalis chiede 10mila euro di danni

“Foto rubate”: Selvaggia Lucarelli rischia 1 anno

Elisabetta Canalis

Elisabetta Canalis

MILANO –  Il Pm di Milano, Grazia Colacicco ha chiesto la condanna a 1 anno per Selvaggia Lucarelli, 1 anno e 2 mesi per Gianluca Neri e 10 mesi per Guia Soncini nell’ambito del processo per le “foto rubate” a una serie di Vip. Al centro del processo, le 191 fotografie scattate durante la festa per il 23° compleanno di Elisabetta Canalis nella residenza di George Clooney, a Villa Oleandra, sul lago di Como.
Gli imputati, secondo la Procura, una volta entrati in possesso delle immagini avrebbero tentato di venderle tramite il fotografo Giuseppe Carriere (prima indagato e poi archiviato) al settimanale “Chi”, non riuscendo però a concludere l’affare.
“La versione resa da Selvaggia Lucarelli alla polizia giudiziaria durante le indagini – ha detto il pm durante la requisitoria – non è verosimile. Dice che non è stata coinvolta nella trattativa, ma allora quello che dicono Carriere e Alfonso Signorini (direttore di “Chi”, ndr) sarebbe una calunnia nei suoi confronti”.
Le accuse per i tre blogger e giornalisti sono, a vario titolo, concorso in intercettazione abusiva, detenzione e diffusione di codici di accesso, accesso abusivo a sistema informatico, violazione della privacy. Secondo il pm, “tutti i reati sono stati provati” tranne la “detenzione e diffusione di codici di accesso” per Guia Soncini (il pm ha chiesto la sua assoluzione per questo reato “perché il fatto non costituisce reato”).
Intanto, Elisabetta Canalis e Federica Fontana, le presunte vittime dello spionaggio sulle foto scattate nella villa di George Clooney, hanno chiesto una provvisionale di 10mila euro ciascuna nel processo ai blogger e giornalisti Selvaggia Lucarelli, Gianluca Neri e Guia Soncini.

Selvaggia Lucarelli

Selvaggia Lucarelli

“Per quelle foto c’è stata una trattativa da diverse migliaia di euro – ha detto uno dei legali di parte civile, l’avvocato Marco Tullio Giordano – che è pienamente provata. Questo tipo di reati ha gravi conseguenze morali per chi le subisce. Le persone non sanno di essere sotto controllo. Canalis lo ha saputo solo nel 2012 e, in quel momento, ha potuto pensare di essere ancora controllata”.
Il legale ha spiegato di avere quantificato economicamente il danno “con un occhio di riguardo al fatto che questo processo non arriverà mai a una fine perché c’è la prescrizione”. Tuttavia, ha chiarito Giordano che assieme all’avvocato Giuseppe Vaciago rappresenta le due soubrette – anche se arriviamo con notevole ritardo al termine del primo grado di giudizio, dopo sette anni dall’inizio dell’indagine, posso dire che siamo in tempismo perfetto con le più recenti cronache giudiziarie. Forse prima non saremmo stati in grado di capire, oggi le cronache ci parlano di “spioni”, adolescenti che condividono fraudolentemente contenuti e c’è stato il caso Wikileaks. Qui non stiamo parlando di segreti nazionali, ma comunque quello che è successo non è stato un gioco”.
Per il pm Colacicco “non abbiamo la prova della ‘pistola fumante’ che Neri abbia avuto l’accesso all’account di Fontana e poi abbia spedito le foto a Lucarelli”, ma i reati sono comunque provati da tutta una serie di altri elementi, a cominciare dalle mail e dai messaggi che si scambiano i protagonisti della vicenda.
“Le fotografie che ritraggono per la prima volta gli interni di Villa Oleandra – ha spiegato il pm – erano di grande valore economico, rappresentavano uno scoop pazzesco, come ci hanno detto anche i testimoni”. Tra i messaggi più significativi, il magistrato cita quello in cui “Neri dice a Lucarelli che non sprecherà la parola ‘Canalis’ tra le sei opportunità che ha per indovinare la password della mail di Clooney” e quelli in cui i due parlano dell’account di Mara Venier (“Habemus Mara”, scrive lui e lei ribatte dicendo che vuole “tutti gli scheletri di Mara”).
Inoltre, Colacicco ricorda che, quando si seppe delle indagini, “Neri suggerì a Lucarelli di dire agli inquirenti di avere ricevuto le foto dall’email giorgioclone61, cosa che poi effettivamente lei fece quando venne sentita come testimone”. Non è credibile per la rappresentante dell’accusa, la difesa di Neri il quale ha sostenuto di avere recuperato le notizie sui vip dal contenitore di gossip americano 4chan “perché non ha portato nessuna prova che lo dimostri”. Prossima udienza il 27 marzo: spazio alle difese e poi rinvio per la sentenza. (agi)

 

 

 

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