“Con Piergiorgio l’abbiamo risolta tra di noi”. UniRai: “procedimento eccessivo”

Fiorello: “Tutto chiarito. La Rai ha esagerato”

Fiorello e la figlia su Viva Rai2

ROMA – «Un procedimento disciplinare per un fuori onda di discutibile gravità? Francamente eccessivo». A sostenerlo sono i liberi giornalisti Rai di UniRai riguardo alla decisione della dirigenza di Viale Mazzini di aprire un’azione disciplinare contro il conduttore del Tg2 Piergiorgio Giacovazzo che, con il microfono rimasto aperto durante la sigla finale dell’edizione delle 13 del telegiornale, aveva commentato il duetto tra Fiorello e la figlia in occasione del giorno del Papà.

Piergiorgio Giacovazzo

Ieri l’Ufficio Stampa della Rai ha, infatti, diffuso un comunicato stampa affermando che «in riferimento al commento inappropriato e del tutto gratuito fatto dal conduttore del Tg2 Piergiorgio Giacovazzo a proposito della performance di Fiorello e della figlia a “Viva Rai2!”, l’amministratore delegato Rai, Roberto Sergio, ha dato mandato di avviare un provvedimento disciplinare».
«Il lavoro del conduttore – ricorda UniRai – è complesso, l’errore o la svista sono sempre in agguato. Vessare i giornalisti in conduzione con cause azioni disciplinari per ogni loro sbaglio, anche veniale,  non può essere sicuramente la strada per rendere tali incidenti meno probabili».
«Adesso a questa daranno 12 trasmissioni», l’infelice commento del giornalista nel fuorionda che ha scatenato la polemica. Una vicenda sulla quale lo stesso Fiorello è intervenuto oggi prima con un videomessaggio su Instagram e poi nel corso della trasmissione “Viva Rai2”: «Queste cose scappano. Io e Piergiorgio ci siamo sentiti al telefono e l’abbiamo risolta tra di noi, tra uomini, e poi non ha detto niente di male».
Fiorello ha voluto mandare anche un messaggio alla Rai in merito al procedimento disciplinare: «Non so se hanno intenzione, ma io mi auguro di no. Uno fuorionda è libero di fare quello che vuole, viva la libertà d’espressione». Poi, con la sua proverbiale ironia, Fiorello ha concluso: «Se sentissero i miei fuorionda dovrebbero arrestarmi». (giornalistitalia.it)

 

 

 

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