Amnesty: “Ismail al-Iskandarani è da 2 anni dietro le sbarre per il suo lavoro”

Egitto: giornalista in carcere senza processo

Ismail al-Iskandarani

Ismail al-Iskandarani

IL CAIRO (Egitto) – Amnesty International chiede la liberazione immediata del giornalista Ismail al-Iskandarani, detenuto da due anni, in Egitto, senza processo. Proprio oggi ricorre il secondo anniversario dell’arresto che, secondo la legge egiziana, è anche il periodo massimo per la custodia cautelare. Ismail al-Iskandarani è stato arrestato il 29 novembre del 2015 all’aeroporto di Hurghada mentre rientrava da Berlino dove aveva partecipato ad una conferenza sul terrorismo organizzata dal Consiglio tedesco per gli affari esteri.
Secondo Amnesty, durante l’interrogatorio della procura gli sono state rivolte domande riguardanti le sue opinioni politiche e la situazione nel Sinai del nord, ma non sono state presentate prove a suo carico che possano giustificarne la detenzione.
Sempre secondo Amnesty, l’unica ragione del suo arresto è il suo stesso lavoro da giornalista: in particolare, ad essere ritenute talmente scomode da arrestarlo e tenerlo in prigione sono le sue inchieste sulle campagne delle forze di sicurezza egiziane nella regione del Sinai del nord e i suoi effetti sulle popolazioni civili.
«Ismail al-Iskandarani è stato arrestato solamente per aver esercitato il suo diritto alla libertà d’espressione», ha dichiarato Najia Bounaim, dirigente di Amnesty International per il Nordafrica.
«I giudici che stanno esaminando la sua situazione violerebbero la legge egiziana e quella internazionale se dovessero prolungare ulteriormente la sua detenzione», ha aggiunto l’esponente di Amnesty.
Vale la pena ricordare che, al momento, in Egitto 25 giornalisti si trovano in prigione “per aver fatto il proprio lavoro”, secondo Amnesty International. In particolare, la regione del Sinai del nord rappresenta un’area strategica dall’Egitto per la prossimità al confine con Israele e la striscia di Gaza. Dal 2014 il governo sta combattendo gruppi affiliati all’Isis: solo nell’ultimo dei loro attacchi, avvenuto la scorsa settimana contro una moschea, hanno perso la vita più di 300 persone. (giornalistitalia.it)

 

 

 

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