Sindacato Cronisti Romani: “Legge contro le intimidazioni e nuovo corso al Comune”

È ora di tutelare i giornalisti che raccontano Roma

Sindacato Cronisti Romani

Fabio Morabito

Fabio Morabito, presidente Scr

ROMA – Ora che cambia l’amministrazione di Roma, tra le urgenze c’è anche un rapporto diverso da quello degli ultimi tempi con i cronisti. Un rapporto fatto di trasparenza, disponibilità, collaborazione, perché solo con la libera e corretta circolazione delle notizie si realizza una democrazia, che nel lavoro del cronista è il racconto della città reale.
Il Sindacato Cronisti Romani, nel chiedere alla nuova amministrazione un impegno concreto a favore dell’informazione, segnala anche come sia urgente affrontare una costante emergenza: il sempre più frequente ripetersi di intimidazioni e minacce nei confronti dei giornalisti.
Gli ultimi due episodi a Roma risalgono a pochi giorni fa. La giornalista Federica Angeli di Repubblica, ancora una volta, è stata vittima di un’aggressione, sotto forma di insulti e intimidazioni al termine del processo sulla mafia a Ostia, il 13 giugno scorso. Appena due giorni dopo Sara Mariani, giornalista di Rai 3 impegnata a Tor Bella Monaca per un servizio per Agorà, è stata minacciata di morte addirittura durante il collegamento in diretta.
Non basta più soltanto la solidarietà per queste due croniste coraggiose. Il Sindacato Cronisti Romani chiede che siano garantite maggiori tutele a chi si espone per raccontare Roma nelle sue storie, e nei suoi quartieri, più difficili. È un’emergenza che deve essere avvertita da tutti, a tutti i livelli: dalle forze dell’ordine, all’amministrazione locale, all’esecutivo. I Cronisti sono pronti a offrire competenze e disponibilità nel Comitato provinciale per l’ordine pubblico.
E questa è un’emergenza che deve essere anche uno spunto per il governo di riflessione sulla necessità di difendere l’informazione. Quando a Palazzo Chigi si parla di una nuova legge che riguarda i giornalisti, si pensa sempre a porre nuovi limiti. Eppure tutta la normativa italiana in materia tiene quasi solo conto della necessità di perimetrare il lavoro del giornalista.
Il Sindacato Cronisti Romani non ha mai fatto battaglie di casta o di privilegio, ma qui c’è un interesse collettivo da difendere, quello della corretta informazione: è necessario che sia punito con determinazione chi ostacola, con comportamenti illeciti e intimidazioni, il lavoro dei giornalisti. È un’emergenza che è di tutti, e già comprenderlo sarà un servizio a un Paese migliore.

Il Sindacato Cronisti Romani

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