L’ex direttore nel mirino di Erdogan, ma Berlino replica: “Non ci tapperà la bocca”

Cumhuriyet, passaporto tedesco a Can Dundar

Can Dundar

Can Dundar

ISTANBUL (Turchia) – La Germania ha rilasciato un passaporto temporaneo all’ex direttore del quotidiano turco di opposizione Cumhuriyet, Can Dundar. Lo riporta l’agenzia turca Anadolu, secondo cui il documento consente a Dundar di risiedere in Germania e potersi recare all’estero, anche in caso in cui il passaporto turco gli venga cancellato.
È, dunque, destinata a continuare la polemica tra Ankara e Berlino rispetto alla libertà di stampa in Turchia, considerando che il giornalista è stato colpito da un nuovo ordine di arresto. Lo scorso lunedì, infatti, la polizia ha effettuato un raid presso la redazione dello storico quotidiano, voce critica nei confronti del governo, al termine del quale 13 giornalisti sono finiti in manette. Tra gli arrestati il nuovo direttore Murat Sabuncu, passato alla testa del giornale in seguito alle dimissioni ad agosto di Dundar.
Per tutti i destinatari del provvedimento è stato disposto il divieto di vedere i propri avvocati per cinque giorni, come previsto dalle procedure relative lo stato di emergenza, in vigore nel Paese dallo scorso 22 luglio, e recentemente prolungato fino a gennaio.
L’accusa a Dundar, stavolta, riguarda presunti legami con i golpisti di Fetullah Gulen, ritenuto la mente del golpe del 15 luglio, e separatisti curdi del Pkk con cui Ankara è in guerra dal 1984.
Secondo il pubblico ministero titolare dell’indagine, lo storico quotidiano turco ha posto in essere attività eversive e a favore sia dei golpisti che dei curdi, pur senza essere parte delle due organizzazioni in questione, utilizzando un linguaggio criptico.
Dundar è stato arrestato lo scorso 24 novembre per aver pubblicato immagini relative al passaggio di Tir carichi di armi attraverso il confine siriano, per mano dei servizi segreti turchi. In carcere per tre mesi, è stato poi processato e condannato in primo grado a cinque anni e dieci mesi. Al momento si trova in Germania.

Il premier turco Erdogan

Il premier turco Erdogan

“La Germania offre rifugio a terroristi”, ha immediatamente commentato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan che, senza nominare direttamente Cumhuriyet e Dundar, ha risposto accusando i tedeschi di aver dato asilo a terroristi curdi del Pkk e brigatisti rossi del Dhkp-c in passato, e di rischiare ora di diventare “un avamposto di Fetullah Gulen”, il religioso e magnate, sospettato di essere la mente del golpe del 15 luglio.
“Invito questi signori a visitare il nostro parlamento, bombardato la notte del 15 luglio e riflettere seriamente sull’asilo concesso a terroristi, una decisione che ritengo inaccettabile e che la Germania pagherà in futuro”.
L’accusa mossa nei confronti dei giornalisti riguarda presunti legami con i golpisti di Fetullah Gulen, e separatisti curdi del Pkk, con cui Ankara è in guerra dal 1984. In base a quanto dichiarato dal pubblico ministero titolare dell’indagine, lo storico quotidiano turco avrebbe posto in essere attività a favore sia dei golpisti che dei curdi, pur senza essere parte delle due organizzazioni in questione, utilizzando un linguaggio criptico, diretto ai golpisti al fine di favorire attività eversive.
In una separata inchiesta invece, l’ex direttore Dundar era stato detenuto lo scorso 24 novembre per un periodo di tre mesi, per poi essere processato e condannato in primo grado a cinque anni e dieci mesi, per aver pubblicato immagini relative il passaggio di tir carichi di armi attraverso il confine siriano, per mano dei servizi segreti turchi.
Pronta la reazione del governo tedesco. “Non posso certo mettermi a correre dietro alle dichiarazioni di Erdogan”, è stata la replica affidata da Berlino al proprio ministro degli Esteri, Frank-Walter Steinmeier. “È nostro desiderio continuare a mantenere con la Turchia rapporti stretti e costruttivi”, ha proseguito Steinmeier, “ma questo non deve condurci a tenere la bocca chiusa quando sono minacciate le libertà di stampa, di espressione e di opinione”, ha concluso, alludendo al sempre più implacabile giro di vite nei confronti degli oppositori, giornalisti in primo luogo, denunciato come “estremamente inquietante” dal cancelliere in persona, Angela Merkel.
Dietro le polemiche si profila in particolare la persecuzione nei confronti di Can Dundar, ex direttore del quotidiano dissidente “Cumhuriyet”, appena sfuggito a un mandato di cattura e riparato nella Bundesrepublik, dove gli è stato rilasciato un passaporto temporaneo, di fatto concedendogli una forma di asilo, mentre in patria finivano in carcere il successore Murat Sabuncu e altri tredici dipendenti della testata, teatro di una irruzione della polizia.
Lo scontro è destinato comunque a non concludersi, anzi, a inasprirsi ulteriormente: è di oggi la notizia secondo cui l’agenda del presidente federale Joachim Gauck è stata modificata per inserirvi un colloquio proprio con Dundar, che lunedì prossimo sarà ricevuto nella residenza ufficiale di Palazzo Bellevue. (Agi)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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