I due giornalisti di Report “segregati per 3 giorni”. Indagavano su presunte tangenti Eni

Congo: liberati Luca Chianca e Paolo Palermo

Paolo Palermo (a sinistra) e Luca Chianca appena arrivati all’aeroporto di Fiumicino

ROMA – Sono stati liberati e sono arrivati alle 4.30 di stamane all’aeroporto di Fiumicino Luca Chianca e Paolo Palermo, i due inviati di “Report” fermati mercoledì scorso in Congo, dove si erano recati per indagare su una serie di presunte tangenti Eni in Nigeria. A riportare la notizia della loro liberazione e del loro ritorno in Italia è il sito della stessa trasmissione Rai.
La notizia del fermo era stata tenuta segreta per favorire l’attività della diplomazia italiana. Chianca e Palermo erano stati prelevati nel loro albergo a Point Noir dai servizi di sicurezza del Congo, dopo aver realizzato e filmato un’intervista ad un imprenditore italiano, Fabio Ottonello.
La motivazione del fermo, il fatto che i due fossero sprovvisti del visto giornalistico. Il sito internet del Corriere della sera, in particolare, scrive che i due  giornalisti sono stati trasportati nel palazzo della Direction de la Surveillance du territoire, dove “sono stati segregati per tre giorni e due notti, seduti su una sedia di plastica, in una stanza di due metri quadrati invaso da insetti”.
In cambio della liberazione dei giornalisti la sicurezza nazionale congolese ha sequestrato telefoni, schede sim, computer, telecamere e il filmato girato con l’intervista a Ottonello. Intervista che, assicura la redazione di “Report” (che ritorna, anche senza la Gabanelli, da lunedì 27 marzo alle 21.30 su Rai3) “andrà comunque in onda, perchè i blackout non sempre riescono a cancellare tutte le memorie”.

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