Il giornalista aveva rinunciato alla prescrizione per ricorrere in Cassazione

Condanna definitiva per Leonardo Romeo

Leonardo Romeo

Leonardo Romeo

ROMA – La quinta sezione della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla difesa dell’ex consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Leonardo Romeo, rendendo pertanto definitiva la condanna a 4 mesi (pena sospesa) per falso inflitta in primo grado e confermata in appello.
Pubblicista iscritto all’Ordine dei giornalisti di Sicilia, nove anni fa Romeo faceva parte del Consiglio dell’Ordine siciliano, al quale presentò un documento attestante il proprio reddito, per dimostrare di avere svolto la pratica nel trimestrale L’eco del Sud, pubblicato a Messina, la sua città, e di essere stato retribuito con circa ottomila euro all’anno. Sia il documento che la dichiarazione sono stati ritenuti falsi in tutti i gradi di giudizio di merito.
Romeo è stato, così, riconosciuto colpevole di avere falsificato il Cud presentato al Consiglio dell’Ordine siciliano, di cui faceva parte, per ottenere l’iscrizione nel registro dei praticanti e potere così essere ammesso agli esami di Stato per diventare professionista, titolo poi da lui effettivamente conseguito nel 2010.
Nel corso del procedimento si era candidato ed era stato eletto al Consiglio nazionale, ricoprendo anche la carica di vicepresidente della Commissione amministrativa, del quale oggi non fa più parte non essendosi ricandidato alle ultime elezioni.
Odg SiciliaSecondo quanto accertato dai carabinieri, su delega del pm Sergio Demontis, alterò, utilizzando il bianchetto, alcuni documenti fiscali, per dimostrare di essere stato pagato per la sua presunta attività di praticante nel periodico messinese.
La sentenza della prima sezione della Corte d’appello di Palermo, presieduta da Gianfranco Garofalo, a latere Massimo Corleo, relatore Donatella Puleo, aveva confermato la decisione del giudice monocratico del tribunale Maria Dioguardi, risalente al 16 aprile 2015. In appello è stato condannato anche a risarcire le parti civili, l’Ordine dei giornalisti di Sicilia, che ha chiesto e ottenuto una cifra simbolica (un euro) e l’Associazione Siciliana della Stampa (mille euro).
Leonardo Romeo avrebbe potuto beneficiare della prescrizione ma, nel corso del giudizio di appello, vi aveva rinunciato per presentare ricorso in Cassazione. (giornalistitalia.it)

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