L’Odg Emilia Romagna al fianco del giornalista, ma la Lega Nord annuncia un esposto

Caso Poletti tra solidarietà e polemiche

Manuel Poletti

Manuel Poletti

Antonio Farnè

Antonio Farnè

BOLOGNA  – «L’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna esprime sincera solidarietà al proprio iscritto Manuel Poletti, direttore del settimanale “Settembre qui”, offeso pesantemente e addirittura minacciato di morte sui social network, a causa delle polemiche scoppiate sui contributi all’editoria ricevuti dal suo giornale e di certe frasi pronunciate dal padre, il ministro Giuliano Poletti»: è quanto afferma l’Odg dell’Emilia Romagna, presieduto da Antonio Farnè.
«Sul primo punto Manuel ha risposto in maniera decisa, dichiarando che l’azienda editoriale per la quale lavora rispetta la legge e quindi ha diritto ad accedere ai finanziamenti pubblici. Sul secondo punto – sottolinea l’Ordine dell’Emilia Romagna – è finanche banale precisare che la responsabilità delle frasi contestate è solo ed esclusivamente del padre. Guai, in ogni caso, arrivare ad eccessi del genere. Ancora una volta siamo di fronte a un episodio rivelatore dell’imbarbarimento della politica e della società. Bene ha fatto Manuel a presentare un esposto ai Carabinieri, ai quali anche noi chiediamo di vigilare».
Mentre la Lega Nord, dopo la notizia del mezzo milione di euro di contributi pubblici ricevuti da Manuel Poletti, figlio del Ministro e direttore del settimanale Sette Sere, attraverso il segretario provinciale di Ravenna, Samantha Gardin, annuncia «un esposto in Procura e alla Guardia di Finanza per verificare la regolarità dei contributi all’editoria concessi a Poletti Jr con suo padre nel ruolo di Ministro».
«È evidente che sulla vicenda si deve andare a fondo – dichiara la Gardin – per questo motivo nei prossimi giorni ci muoveremo per presentare un esposto in Procura e far luce sulla effettiva regolarità nella procedura di assegnazione ed erogazione del contributo nonché sull’assenza di qualsiasi interferenza nel processo valutativo».

 

I commenti sono chiusi.