Roberto Reale: “Ingente danno economico per tutti i giornalisti pensionati”

Casagit: deducibilità, un regalo al Fisco?

TORINO – Da qualche giorno contesto la comunicazione Casagit sulla scomparsa della deducibilità del contributo dal 2023, che comporterà un danno economico ingente per tutti i giornalisti pensionati. Chi ha deciso, a quali documenti ci si riferisce, esiste un parere del Fisco? Ho espresso una serie di dubbi motivati, e sono stupito per l’assenza di risposte.

Roberto Reale

Di certo qualcuno fra le decine di colleghi consiglieri, amministratori o sindacalisti che siedono a Roma in rappresentanza della categoria può intervenire con chiarimenti, o almeno girare queste domande ai responsabili di Casagit, Fnsi o Ungp. Io non mi arrendo e resto in fiduciosa attesa.
1) Chi ha stabilito la non deducibilità fiscale del contributo Casagit dal 2023? È stato chiesto un parere ufficiale alla Direzione Contenzioso e Normativa dell’Agenzia delle Entrate? Se esiste una risoluzione in merito, dove è pubblicata?
2) Se la norma contrattuale è decaduta con la fine dell’Inpgi 1, quale altro accordo o contratto collettivo consente ai giornalisti pensionati di restare iscritti in Casagit dopo la cessazione del lavoro dipendente, stante che nessuno di noi ha sottoscritto nuovi accordi individuali?
3) Se l’accordo ex art. 21 del Cnlg è inapplicabile dopo la scomparsa dell’Inpgi 1 a metà 2022 perché l’Inps ha potuto prelevare il contributo fino a dicembre?
4) Perché, in assenza di un accordo collettivo, la Casagit può mantenere l’iscrizione di tutti i pensionati con addebito del contributo in conto corrente? E i giornalisti oggi in attività potranno automaticamente conservare l’iscrizione dopo il pensionamento?
5) Perché, se il contratto collettivo ex art. 21 non riguarda più i pensionati, resta la forma di prelievo in percentuale con taglio “solidaristico” propria degli accordi di categoria (i trattamenti più alti pagano di più a parità di prestazioni)?
6) Perché la circolare Casagit non dice che l’accordo non esiste più, ma soltanto che esso “non è applicabile dopo il passaggio all’Inps”? Ciò non significa forse che a venir meno è soltanto l’intesa Ungp-Inpgi sul prelievo diretto sulla pensione e non la “condizione di deducibilità” (garantita dal Tuir anche in caso di versamento diretto)?

L’ingresso della sede centrale della Casagit, al numero 61 di via Marocco a Roma (Foto Giornalisti Italia)

7) Se l’Inps – come è stato affermato – non può effettuare direttamente il prelievo del contributo perché non è a conoscenza di quali siano i giornalisti pensionati con contratto Cnlg (gli unici ad aver diritto alla deducibilità) perché affermare che i singoli aventi diritto non possono ottenere il beneficio fiscale neppure direttamente, con la dichiarazione annuale dei redditi?
In sintesi, a mio avviso: un giornalista pensionato (equiparato per il Fisco al giornalista dipendente) ha diritto di restare iscritto alla Casagit dopo il pensionamento in forza di un accordo collettivo (art. 21 del Cnlg) anche se versa direttamente il proprio contributo (art. 51 del Tuir), e conserva quindi il diritto di dedurre la spesa dal reddito imponibile. Posso sbagliare, ma pretendo che qualche responsabile contesti questi punti, e mi spieghi il perché. (giornalistitalia.it)

Roberto Reale

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