Lunedì l’autopsia dopo la denuncia della famiglia. Un caso che deve fare riflettere tutti

Andrea Purgatori: il diritto di sapere come è morto

Andrea Purgatori

ROMA (c.p.) – Fissata per lunedì 24 luglio l’autopsia richiesta dalla famiglia del giornalista Andrea Purgatori, 70 anni, deceduto mercoledì scorso, che ha presentato un esposto alla Procura di Roma per presunte cure inappropriate e diagnosi sbagliate. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e disposto l’acquisizione delle cartelle cliniche, già sequestrate dal Nas dei Carabinieri.

Andrea Purgatori

L’autopsia verrà eseguita alla presenza dei periti nominati dalla famiglia, rappresentata dall’avvocato Gianfilippo Cau e assistita nel procedimento dagli avvocati Alessandro e Michele Gentiloni Silveri, che nell’esposto ha chiesto «che venga accertata la correttezza della diagnosi refertata ad Andrea Purgatori in una nota clinica romana e la conseguente necessità delle pesanti terapie a lui prescritte, e se, a causa dei medesimi eventuali errori diagnostici, siano state omesse le cure effettivamente necessarie».
La famiglia ha reso noto che Andrea Purgatori era stato colpito da un tumore ai polmoni, ma sarebbe stato sottoposto a radioterapia alla testa. 

Dopo l’esposto, ha reso noto la famiglia tramite il proprio legale, «il Nas dei Carabinieri, al comando del Colonnello Alessandro Amadei, coordinato dai Procuratori della Repubblica Sergio Colaiocco e Giorgio Orano, sta conducendo indagini per fare luce sulla correttezza delle diagnosi e delle cure apportate al loro caro, deceduto il 19 luglio 2023 dopo solo due mesi dalla diagnosi iniziale».
Autopsia e cartelle cliniche serviranno ad accertare se le diagnosi sono state corrette e le relative cure adeguate e se, come teme la famiglia, la radioterapia abbia potuto accelerare la morte di Andrea, morto in ospedale ma curato in una nota clinica romana. Dopo l’autopsia saranno autorizzati i funerali che saranno celebrati a Roma.

Andrea Purgatori

Bene ha fatto, davanti a così inquietanti dubbi, la famiglia Purgatori a pretendere massima chiarezza sulla morte di Andrea. La notorietà del personaggio consente di richiamare ai massimi livelli l’attenzione su un fenomeno, purtroppo spesso, sottovalutato da tante famiglie che preferiscono rassegnarsi a piangere i loro morti piuttosto che pretendere la verità su morti sospette. Come ha sempre fatto Andrea Purgatori, soprattutto nei confronti di chi non ha mai trovato ascolto nella ricerca della verità. Che non significa certo condanna sancita dal tribunale mediatico, ma diritto ad accendere i riflettori sui diritti dei cittadini e i doveri di quanti sono deputati ad assicurare loro non solo il diritto alla salute e alla vita, ma anche verità e giustizia. (c.p./giornalistitalia.it)

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