Scrittrice e giornalista aveva 68 anni. Il cordoglio della città che ha raccontato con amore

Addio Delia Morea, la sua Napoli tra storia e finzione

Delia Morea

NAPOLI – La scrittrice, giornalista, critica teatrale e letteraria Delia Morea, autrice di apprezzati romanzi ambientati a Napoli e sospesi tra storia e finzione e di altri libri a carattere storico dedicati sempre alla città partenopea, è morta oggi all’età di 68 anni nel capoluogo campano. Era la sorella dell’attrice Antonella e da tempo era malata.
Nata il 5 giugno 1952 a Napoli, Delia (Adele) Morea, era giornalista pubblicista iscritta all’Ordine della Campania dal 19 giugno 1981. Autrice di romanzi, racconti, saggi e piéces per il teatro, nel 2002 ha vinto il Premio letterario Annamaria Ortese, nel 2004 è stata finalista del Premio teatrale Napoli Drammaturgia Festival. Ha pubblicato, tra l’altro, il saggio “Vittorio De Sica, l’uomo, l’attore, il regista” (Newton Compton, 1998) e la raccolta di testi teatrali “La Voce delle mani” (Il mondo di Suk, 2012).
Autrice di romanzi, ha pubblicato: “Quelli che c’erano” (Avagliano, 2007), “Una terra imperfetta” (Avagliano, 2014) e “Romanzo in bianco e nero” (Avagliano, 2019) candidato al Premio Strega 2019.
Collaborava con il magazine culturale “Succedeoggi”, occupandosi di critica letteraria. Insieme a Luisa Basile ha pubblicato “I briganti napoletani” (Newton Compton, 1996), “Storie pubbliche e private delle famiglie teatrali napoletane” (X-Press, 1996) e “Lazzari e scugnizzi di Napoli. La lunga storia dei figli del popolo napoletano” (Newton Compton, 2019).
L’annuncio della scomparsa è stato dato dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli dove Delia Morea ha lavorato fino a poco tempo fa. L’assessore Eleonora De Majo, lo staff e la segreteria dell’Assessorato hanno scritto sulla pagina Facebook: «Abbiamo da poco appreso la terribile notizia della scomparsa di Delia Morea, scrittrice, giornalista, autrice di romanzi, ma per noi soprattutto una cara collega, attenta, scrupolosa, appassionata, competente, dedita e rispettosa, nonostante le difficoltà, del suo lavoro nella nostra amministrazione. Ricorderemo per sempre Delia, la sua dolcezza, la sua umanità e la sua professionalità».
Da poco andata in pensione, aveva lavorato da ultimo al Maschio Angioino, collaborando tra le altre cose, alla promozione e alla comunicazione del monumento e degli eventi che in esso si organizzavano in stretto contatto con l’assessorato e il suo staff. (adnkronos)

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