L’Osservatorio Balcani e Caucaso: “Un contributo di valore sulla Shoah in Romania”

Ad un film rumeno il Premio OBC Transeuropa

Al film documentario “Ţara moartă” il Premio OBC Transeuropa

TRIESTE – Per il terzo anno consecutivo è stato assegnato il Premio “OBC Transeuropa” ad uno dei documentari in concorso al Film Festival di Trieste, il più importante appuntamento italiano con il cinema dell’Europa centro-orientale, giunto quest’anno alla ventinovesima edizione.
Nella prestigiosa sede del Teatro Politeama di Trieste, si è tenuta la cerimonia di premiazione durante la quale è stato assegnato al Trieste Film Festival – Alpe Adria Cinema il “Premio OBCT per il Miglior Documentario” al film rumeno “Țara moartă / The Dead Nation”.
Questa la motivazione del Premio assegnato al film del regista Radu Jude: “Radu Jude con ‘Ţara moartă’ ci offre un contributo artistico di grande valore per la difficile elaborazione della memoria pubblica della Shoah in Romania. Proponendo il toccante diario di Emil Dorian, medico e scrittore, che documenta, anno per anno, l’acuirsi di discriminazione e violenza nella Romania degli anni ’30 e ’40, ci immerge in una storia poco sedimentata anche nel resto della coscienza europea. Alla voce del protagonista si contrappongono gli audio della propaganda fascista e comunista e soprattutto lo scorrere di decine di foto d’epoca che ritraggono scene di vita quotidiana provocando una dissonanza angosciante.
Ne risulta un film doloroso e potente che alimenta la consapevolezza del nostro devastante passato e ci scuote dal torpore di questo presente che normalizza razzismo e xenofobia. Jude, infine, con il suo originale lavoro ci mostra una possibile strada per la trasmissione della memoria dopo la scomparsa dei testimoni diretti della violenza di massa nel ‘900 europeo”.
«Il Trieste Film Festival–Alpe Adria Cinema, nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino (l’edizione “zero” è datata 1987), continua ad essere un osservatorio privilegiato – fa notare l’Osservatorio Balcani e Caucaso – su cinematografie e autori spesso poco noti – se non addirittura sconosciuti – al pubblico italiano, e più in generale a quello “occidentale”.
«Più che un festival – sottolinea l’Osservatorio Balcani e Caucaso – è un ponte che mette in contatto le diverse latitudini dell’Europa del cinema, scoprendo in anticipo nomi e tendenze destinate ad imporsi nel panorama internazionale». (giornalistitalia.it)

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