Due anni e quattro mesi ad Enzo Di Gaetano accusato di estorsione a mezzo stampa

1200 euro per il silenzio: giornalista condannato

Il Tribunale di Isernia

Il Tribunale di Isernia

ISERNIA – Il giornalista Enzo Di Gaetano, 65 anni, è stato condannato a due anni e quattro mesi di reclusione per estorsione a mezzo stampa nei confronti del commercialista molisano Simone Feig. Accogliendo la tesi dell’accusa, a conclusione del processo celebrato con il rito abbreviato, il Tribunale di Isernia lo ha riconosciuto colpevole dell’estorsione compiuta all’epoca dei fatti – tra il 2009 e il 2013 – nelle funzioni di responsabile delle pagine di Isernia del “Quotidiano del Molise”.
Vincenzo Di Gaetano, giornalista professionista iscritto all’Ordine del Molise dall’8 febbraio 2006, avrebbe costretto il commercialista a corrispondergli 1200 euro al mese per scongiurare la pubblicazione di notizie relative ad un’indagine giudiziaria sull’azienda tessile Ittierre della quale Feig era componente del collegio sindacale, “ma – ha sottolineato la difesa – non ancora indagato”. Nonostante ciò, il 10 ottobre 2009 sul Quotidiano del Molise era stato, infatti, pubblicato un articolo, corredato dalla foto del commercialista, nel quale si sosteneva che al centro dell’indagine vi fosse Feig.
Il commercialista avrebbe pagato il silenzio per diversi mesi, interrompendo le “rate” al momento dell’arresto del suo cliente coinvolto nell’inchiesta, Remo Perna. Interruzione alla quale era seguita, nel 2013, la pubblicazione sul Quotidiano del Molise di un articolo senza firma “altamente lesivo della dignità di una familiare di Feig, della quale venivano riferite vicende personali e private”.
L’estorsione sarebbe stata interrotta dallo stesso commercialista, difeso dall’avv. Marco Franco, che, a quel punto, si è recato in Procura sporgendo denuncia corredata dalle registrazioni delle conversazioni con il giornalista che confermerebbero l’accordo per 1200 euro mensili.
I difensori del giornalista Enzo Di Gaetano hanno annunciato ricorso in Appello. L’intera vicenda è stata ricostruita e raccontata dettagliatamente dal quotidiano on line di Termoli “primonumero.it” diretto dalla collega Monica Vignale. (giornalistitalia.it)

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