Avviate le trattative per la vendita delle poche testate rimaste “indipendenti” nel Paese

Turchia: le mani dei Demiroen sui media Dogan

Anche la Cnn turca fa parte del Gruppo Dogan

ANKARA (Turchia) – Uno dei principali e relativamente indipendenti gruppi editoriali della Turchia, il Dogan Media Group, ha avviato contatti per un affare da 1,1 miliardi di dollari che prevede la vendita al Demiroren Group, ritenuto schierato con il governo. Il gruppo Dogan controlla importanti giornali ed emittenti – come Hurriyet, Fanatik, Posta, Cnn-Turk e Kanal D – oltre alla nota agenzia di stampa.
La conferma delle trattative in corso arriva da un comunicato diffuso oggi dal gruppo Dogan, come riporta l’agenzia Dpa all’indomani delle indiscrezioni che davano per certo il via libera del magnate Aydin Dogan alla cessione degli asset al gruppo Demiroren.
Fondato dal 79enne Erdogan Demiroren, oltre ai media, il gruppo acquirente è attivo anche in altri settori: energia, estrazioni, manifattura, turismo e immobili. Il figlio del fondatore è Yildirim Demiroren, attuale presidente della Federcalcio turca ed ex presidente del Besiktas. Negli ultimi anni il gruppo ha acquisito due giornali, Milliyet e Vatan.
In una registrazione trapelata nel 2014 Recep Tayyip Erdogan – all’epoca premier e oggi presidente della Turchia – sembra redarguire, per una copertura giornalistica, il proprietario del gruppo Demiroren al punto da ridurlo in lacrime.
I media del gruppo Dogan sono considerati tra i pochi rimasti “indipendenti” in Turchia – dove decine di giornalisti sono in carcere – e sono stati spesso attaccati dal governo e dai suoi sostenitori per le critiche rivolte alle politiche dell’Akp, il partito al governo di cui il presidente è il leader. Negli ultimi anni, tuttavia, il gruppo aveva sfumato la sua linea editoriale, in particolare dopo il fallito golpe del luglio 2016.
Lo scorso anno era stato rimosso dall’incarico il direttore del quotidiano Hurriyet, capofila del Dogan Media Group, dopo la pubblicazione di un articolo su presunte tensioni tra le Forze Armate che aveva suscitato le ire di Erdogan. (adnkronos)

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