Dal 3 luglio dovrebbero riunirsi i destini giudiziari di Berlusconi e delle “olgettine”

Tutti i giornalisti coinvolti nel processo Ruby ter

Karima al Marough detta Ruby

Karima al Marough detta Ruby

MILANO – Dal 3 luglio i destini giudiziari di Silvio Berlusconi e delle “olgettine” dovrebbero riunirsi nel processo “Ruby tre”. I giudici della quarta sezione penale hanno rinviato stamane il processo a carico dell’ex premier a quella data proprio in vista della riunione col giudizio nei confronti di Karima El Mahroug e di altre 22 persone.
Tra gli imputati anche l’ex avvocato di Ruby, Luca Giuliante, il giornalista Carlo Rossella, la senatrice Mariarosaria Rossi e numerose ragazze ospiti delle feste a Villa San Martino.
Secondo la ricostruzione della Procura, l’ex presidente del Consiglio avrebbe ottenuto il silenzio o la reticenza delle ragazze-testimoni attraverso circa 10 milioni di euro in denaro e utilità, di cui 7 sarebbero stati versati alla sola giovane marocchina.
La posizione di Berlusconi era stata stralciata dalle altre per ragioni di salute quando era stato ricoverato negli Stati Uniti per accertamenti legati ai suoi problemi cardiaci nell’ottobre 2016. Al processo fissato per luglio potrebbe essere riunito anche il procedimento a carico dell’ex premier e di 3 ragazze per versamenti recenti fino allo scorso autunno. L’inchiesta è stata chiusa nei giorni scorsi.

Carlo Rossella

Carlo Rossella

Sono circa un’ottantina le persone indicate dalla difesa di Silvio Berlusconi nella lista testi depositata oggi. Un elenco “corposo” che comprende, tra gli altri, la presentatrice televisiva Barbara D’Urso, la deputata Maria Stella Gelmini, il capo dell’ufficio legale di Mediaset, Pasquale Straziota, la giornalista sportiva Susanna Petrone, ma anche tanti nomi sconosciuti.
Obiettivo dei legali dell’ex premier è quello di dimostrare che Berlusconi versava denaro per generosità a chi gli chiedeva aiuto, indipendentemente dal fatto che fossero testimoni nei suoi processi o meno.
“Tante persone – ha detto l’avvocato Federico Cecconi che lo difende assieme al professor Franco Coppi – verranno a deporre per dimostrare che hanno avuto aiuti disinteressati” dall’ex premier, “persone che non hanno nulla a che fare” con la vicenda delle serate ad Arcore. Sulla richiesta di costituzione di parte civile della Presidenza del Consiglio l’avvocato Cecconi ha affermato: “È sua facoltà, ne prendiamo atto, ma non ci cambia il processo”. (agi)

 

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