Nei quotidiani sarà applicata alle ore 12 di sabato. Per tutti alle 2 di domenica

Torna l’ora legale: lancette avanti di un’ora

Ora legaleROMA – Alle ore 2 di domenica 29 marzo 2015 entrerà in vigore l’ora legale. Le lancette dell’orologio dovranno essere spostate in avanti di 60 minuti e per sette mesi, fino alla notte tra il 24 ed il 25 ottobre.
Nelle aziende editrici e stampatrici di giornali quotidiani, come di consueto, sarà applicata alle ore 12 di sabato 28 marzo, ora in cui le lancette dell’orologio dovranno essere spostate in avanti di un’ora. Da domenica, dunque, il cambio di lancette che può provocare fino a 5 rischi per le persone. Tra le preoccupazioni più comuni è la possibilità di incremento degli incidenti stradali, l’aumento di infortuni sul lavoro, il cyber-ozio ovvero un’overdose di navigazione su internet nelle ore di lavoro, oltre a ricadute sulla salute come il rischio di maggiori attacchi di cuore e un aumento di cefalea a grappolo. Ma non tutte queste ipotesi trovano d’accordo i ricercatori.
Una delle più controverse è l’incremento degli incidenti stradali che, secondo alcuni, potrebbe essere provocato dall’abbassamento del livello di attenzione conseguente a microrisvegli e alterazione dei ritmi circadiani, ipotesi però non sempre confermata.
Uno studio del 2010 del Journal of Environmental Public Health dopo aver analizzato, nel periodo di cambio d’ora, il numero di incidenti stradali in Finlandia dal 1981 al 2006, non ha rilevato incrementi di incidentalità. Osservazione confermata anche da una ricerca del 2010 pubblicata sul Journal of Safety Research: non ci sono stati più incidenti stradali anche grazie alla maggiore visibilità al mattino dovuta a più luce solare.
Riguardo gli infortuni sul lavoro, dipende dal tipo di attività che si svolge. Nel 2009 il Journal of Applied Psychology ha pubblicato uno studio che verificava come molti minatori erano arrivati ​​al lavoro con 40 minuti in meno di sonno con il conseguente incremento del 5,7% di lesioni nella settimana successiva il passaggio d’orario. E il cyber-ozio? Se un impiegato naviga oziosamente in rete nei primi giorni successivi il passaggio dell’ora, non provoca grandi danni ma, il suo abbassamento di concentrazione, può certo dare problemi alle casse dell’impresa.
Ad affrontare il tema è stato uno studio del 2012 pubblicato sul Journal of Applied Psychology in cui i ricercatori hanno verificato l’incidenza di “cyberloafing”, in italiano cyber-ozio mentre si lavora, significativamente aumentata in più di 200 regioni metropolitane statunitensi durante il primo lunedì dopo l’ora legale in primavera. Molti, infine, gli studi che rilevano incrementi di problemi cardiaci o di cefalee a grappolo nei giorni successivi l’arrivo dell’ora legale. E se rischi ci sono davvero, non lasceranno indenni nemmeno i cittadini dell’Ue. Nei paesi dell’Unione Europea, infatti, l’ora legale inizia sempre l’ultima domenica di marzo e termina l’ultima domenica di ottobre. Alle stesse convenzioni si attiene la Svizzera.
Ma niente paura per i cittadini digitali, tutti i dispositivi, come smartphone, computer o tablet, cambieranno l’ora in automatico. Ma perchè esiste l’ora legale? Obiettivo del cambio di lancette è il risparmio energetico per il minore consumo di illuminazione elettrica. Solo per lo scorso anno, Terna aveva stimato che, durante il periodo di ora legale partito nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo 2014, nei successivi 7 mesi, si otteneva un risparmio complessivo dei consumi di energia elettrica pari a 556,7 milioni di kilowattora. Una quantità di energia corrispondente al fabbisogno annuo medio di circa 200 mila famiglie.
A lanciare per la prima volta l’idea di un cambio di passo delle lancette dell’orologio per risparmiare energia risale al 1784, a Benjamin Franklin, l’inventore del parafulmine, che pubblicò in quell’anno una proposta di “cambio d’ora” sul quotidiano francese Journal de Paris. Le sue riflessioni poggiavano appunto sull’idea di risparmiare energia ma non trovarono seguito. Oltre un secolo dopo, nel 1907, l’idea venne ripresa dal costruttore inglese William Willett, e questa volta trovò terreno fertile nel quadro delle esigenze economiche provocate dalla I Guerra Mondiale. (Adnkronos)

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