JUBA (Sudan del Sud) – Radio Bakhita, la principale emittente cattolica del Sud Sudan, di proprietà dell’Arcidiocesi di Juba, è stata presa d’assalto dal servizio di sicurezza che ha bloccato le trasmissioni ed arrestando alcuni giornalisti, successivamente liberati. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa Fidas, organo di informazione delle Pontificie Opere Missionarie dal 1927. La chiusura di Radio Bakhita, avvenuta il 16 agosto, è stata definita un evento “spiacevole” da p. Jacob Odwa, segretario generale della Conferenza Episcopale Sudanese.
La radio è stata chiusa dopo aver dato notizia degli scontri, avvenuti il giorno di Ferragosto, tra le truppe governative fedeli al presidente Salva Kiir e quelle dell’opposizione legata all’ex vice presidente Riek Machar.
Diversi esponenti della società civile hanno definito “incostituzionale” il blocco delle trasmissioni di Radio Bakhita, così come l’arresto di Ochan David Nicholas, il redattore capo trattenuto dal servizio di sicurezza che non ha la facoltà di detenere persone in custodia cautelare. A seguito delle proteste, Nicholas è stato rilasciato, ma è ancora sotto choc per essere stato segregato per tre giorni in una stanza buia dove non poteva distinguere il giorno dalla notte.
L’episodio conferma le intenzioni governative di mettere il bavaglio alle trasmissioni politiche, mentre la legge sulla libertà di stampa, approvata lo scoro anno in Parlamento, attende ancora di essere promulgata dal Presidente della Repubblica.
Il redattore capo Nicholas segregato per tre giorni dalle forze di sicurezza