Naufraga l’ipotesi di riforma presentata a dicembre: sarà “rivisitata” dal dg

Rai: il Cda boccia il piano news di Verdelli

Franco Siddi

Franco Siddi, consigliere di amministrazione Rai (Foto Giornalisti Italia)

ROMA – Addio al piano di riforma del sistema delle news in Rai firmato Carlo Verdelli: sostanzialmente bocciato, è “accantonato”, come riferito all’Agi ad consiglieri al termine dei lavori. Il piano è naufragato oggi, al secondo confronto in Cda sull’ipotesi di riforma messa sul tavolo lo scorso dicembre. Adesso si procederà ad una “rivisitazione” – è questa la formula lessicale scelta, secondo quanto si apprende – affidata al direttore generale Antonio Campo Dall’Orto e che sarà fatta sulla base delle indicazioni venute dagli stessi consiglieri nel corso del serrato dibattito, e alla luce anche – “e comunque”, viene sottolineato – del lavoro svolto dal team Verdelli. Ma di sicuro c’è che “quel piano non esiste più, è stato giudicato incompatibile” con quello che invece si vuole in fatto di informazione Rai, ovvero di organizzare la stessa.
A quanto si sa, in Cda oggi nessun consenso netto è stato speso per l’ipotesi di piano formulata, si è riproposta quindi una situazione come quella del 22 dicembre, quando lo stesso Verdelli aveva rilevato questa “diffidenza” marcata. E oggi è apparso chiaro che il piano così com’era stato impostato – la creazione di macroregioni e lo spostamento della direzione del Tg2 a Milano sono solo alcuni esempi delle criticità subito fatte rilevare non appena messo nero su bianco – non aveva alcuna possibilità di passare. E quindi in attesa che arrivi la convenzione Stato-Rai (si tratta della concessione di servizio pubblico che è scaduta lo scorso maggio e che ora va avanti in prorogatio) si lavorerà in maniera continua per “rivisitare” punto per punto il piano e “riscriverlo”. I capisaldi saranno almeno quattro: informazione digitale; informazione di flusso; informazione da parte di tg e reti, con il necessario coordinamento tra essi; informazione per l’estero, per le comunità italofone.
Da tutti i consiglieri la sottolineatura che l’informazione, il sistema news, è centrale per la Rai, e deve avere indici di garanzia assoluta di pluralismo. Nelle prossime settimane il Cda, dove viene espressa volontà per dare corpo a una fortissima innovazione, è chiamato quindi a verificare quali e quante cose si possono fare in tempi brevi, e peraltro capire su quali risorse finanziarie poter contare. In una parola, il piano dev’essere “sostenibile”. Esattamente il contrario di quello finora preso in esame. (agi)

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