Ifj e Snjc consigliano Africa Media Group a “non rispondere alle provocazioni”

No alla persecuzione dei giornalisti in Camerun

Camerun

DOUALA (Camerun) – La Federazione Internazionale dei Giornalisti (Ifj) e l’Unione Nazionale dei Giornalisti del Camerun (Snjc) chiedono al Consiglio nazionale della comunicazione di fermare la chiusura di media nel Paese africano.
Snjc ha, infatti, denunciato che mercoledì scorso la polizia ha fatto irruzione negli uffici del Ceo di Africa Media Group, a Douala, e rapito il personale. L’irruzione ha attirato una grande folla intervenuta per “difendere la libertà di espressione”. Nel frattempo, la popolazione si è riunita fuori dell’Africa media, nel quartiere Ndogbong, per scongiurare l’eventuale chiusura.
“In Camerun – ha dichiarato il presidente dell’Ifj, Jim Boumelha – c’è un degrado delle condizioni di lavoro dei giornalisti totalmente inaccettabili, e una deriva dittatoriale e autoritaria del Consiglio di comunicazione nazionale, che ci preoccupa seriamente”.
“L’Ifj rimane fedele alla sua affiliata camerunese ed ai suoi fratelli e sorelle, e richiede alle autorità di ristabilire la libertà di stampa e la libertà di espressione nel paese più veloce ”.
L’Ifj sostiene l’appello per la “mobilitazione di tutti i dipendenti dei media, lanciato dalla Snjc, e la richiesta dei giornalisti con sede a Douala per garantire una copertura completa delle azioni delle forze di sicurezza e per rendere ampia risposta”.
L’Ifj e Snjc consigliano anche i responsabili della catena dell’Africa Media Group a “non rispondere alle provocazioni e ad astenersi da qualsiasi azione violenta”. Inoltre, due associazioni di giornalisti che chiedevano al presidente della Repubblica del Camerun, Paul Biya, di porre immediatamente fine ai mandati del Cnc e dei suoi membri, impegnano la responsabilità personale Peter Essoka, che è come essere il presidente ad interim del Cnc”.

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