Giornalista professionista, cresciuta al Messaggero, stroncata da un malore a 50 anni

L’Abruzzo piange la scomparsa di Isolina Scarsella

Isolina Scarsella

Isolina Scarsella

L’AQUILA – È scomparsa all’improvviso, all’età di 50 anni, stroncata da un malore, Isolina Scarsella. Giornalista professionista, Isolina era cresciuta professionalmente nella redazione del Messaggero dell’Aquila sotto la direzione di Guido Polidoro ed era stata corrispondente dall’Abruzzo per l’Agenzia Asca, raccontando i fatti del terremoto aquilano del 2009. Aveva lavorato anche per l’Ufficio stampa della Regione Abruzzo.
A trovarla, ieri mattina, senza vita in casa è stata la sorella. A quel punto sono stati allertati i soccorsi del 118, ma per la giornalista non c’è stato nulla da fare.
“Il cordoglio spesso non costa nulla: costa molto di più impegnarsi ad arginare la precarizzazione di una professione che Isolina Scarsella ha interpretato fino alla fine con grande dignità e altrettanta professionalità”.
È quanto afferma il presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta, commentando il cordoglio espresso dal presidente della Regione Luciano D’Alfonso: “Tutti la ricordiamo per la sua grande professionalità e passione per il lavoro, lo spirito sempre partecipativo e per la sua rara gentilezza d’animo. Ex collaboratrice del Messaggero ma, soprattutto, volenterosa e generosa professionista, amica e collega nella redazione dell’Ufficio stampa della Giunta regionale”.
“L’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo – prosegue il presidente Pallotta – si stringe al dolore dei familiari, dei parenti e degli amici di Isolina che fino all’ultimo ha atteso che la sua posizione di precaria dell’Ufficio stampa della Giunta regionale venisse regolarizzata o quantomeno rinnovata anche sotto forma di semplice collaborazione. Purtroppo è arrivata prima la morte.
Nel suo nome, come nel nome di tutti quei giovani che del giornalismo vorrebbero fare la loro professione – conclude Pallotta – occorrerebbe che si smettesse una volta per tutte di continuare a rubare loro sogni e speranze”.

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