Francobollo e festa. Il ministro Giorgetti: “Attuali i valori del fondatore Teodoro Mayer”

Il Piccolo: la sentinella dei Balcani ha 140 anni

TRIESTE – Uno strillone con in mano la prima pagina del quotidiano “Il Piccolo” del 29 dicembre 1881 e un’alabarda, tratta dallo stemma di Trieste; sullo sfondo la Cattedrale di San Giusto. È la vignetta, realizzato dall’illustratore triestino Max Calò, rappresentata nel francobollo ordinario emesso oggi da Poste Italiane e dedicato al 140° anniversario della fondazione. Il Ministero dello Sviluppo economico ha, infatti, dedicato un francobollo speciale svelato nella sede centrale di Poste Italiane, in piazza Vittorio Veneto, a Trieste.
Alla cerimonia hanno preso parte il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, e il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, intervistati dal direttore del Piccolo Omar Monestier e dal condirettore Roberta Giani. Ospite d’onore, con un intervento, in video, il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, che ha sottolineato l’importanza del quotidiano come sentinella dei Balcani e l’attualità dei valori – indipendenza, imparzialità e onestà – annunciati nel primo numero a firma di Teodoro Mayer.
Presenti anche i vertici di Poste italiane: l’amministratore delegato di Poste Pay, Marco Siracusano, si è soffermato sulla spinta all’innovazione di un gruppo che si appresta a festeggiare i 160 anni.
Il responsabile nazionale di Filatelia, Enrico Menegazzo, ha invece spiegato che cos’è, che cosa rappresenta un francobollo oggi, mentre il direttore della Filiale di Trieste Matteo Zampieri ha infine portato i saluti come “padrone di casa”.
L’anniversario de Il Piccolo, nato nel 1881 sotto l’Austria, è stato festeggiato ieri anche con un grande striscione celebrativo – sette metri d’altezza e più di tre metri di larghezza – esposto sulla facciata del Municipio e firmato, anch’esso, da Calò.

Omar Monestier

Oggi, inoltre, nel palazzo delle Poste di piazza Vittorio Veneto, oltre alla cerimonia per il francobollo, c’è stata l’inaugurazione della mostra che ripercorre la storia del quotidiano di Trieste e della Venezia Giulia attraverso le prime pagine più significative.
La mostra – a ingresso libero e visitabile fino al 28 dicembre – ha già fatto tappa a Gorizia dov’è stata inaugurata dai presidenti della Repubblica di Italia e Slovenia Sergio Mattarella e Borut Pahor.
«Oggi la stampa quotidiana ha difficoltà – ha osservato in un video messaggio il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti – credo che per resistere in un mondo in cui le informazioni arrivano un po’ da tutte le parti, specialmente dal web, e tante volte sono delle fake, tornano di attualità le tre parole d’ordine che ispiravano la nascita de Il Piccolo: indipendenza, imparzialità e onestà».

Giancarlo Giorgetti

«Siamo qui per festeggiare i 140 anni de Il Piccolo – ha osservato Giorgetti – una storia nata al prezzo di due soldi, ma con un valore inestimabile, quello dell’indipendenza, dell’imparzialità e dell’onestà. Valori che che venivano così quotati per gli affezionati 32 lettori di 140 anni fa. Oggi Il Piccolo ancora resiste, svolge il suo ruolo di informazione, è la sentinella sui Balcani, è l’unico quotidiano che ha un occhio privilegiato per tutto ciò che accade in Istria e nei Balcani».
«Il francobollo – ha concluso il ministro – è un po’ fuori moda per quanto riguarda l’utilizzo, ma rimane sempre un momento importante: riceviamo tantissime richieste al Ministero per in qualche modo fissare in un francobollo i momenti di storia. Questo è il nostro piccolo contributo per ricordare questo passaggio e ne apre la strada a molti altri».

Fabiano Begal

«Penso – ha affermato, dal canto suo, l’amministratore delegato di Gedi News Network, Fabiano Begal – sia il momento più bello per i giornali non tanto per le vendite in edicola, dove ci sono tensioni, ma perché sta cambiando pelle il modo di fare giornalismo e si sta cercando la via digitale che passa assolutamente per la qualità. Questa è la sfida più forte».
Il presidente della Regione del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha infine puntato l’indice sulle «follie veicolate dai social durante la pandemia hanno contribuito a modificare il mio approccio nei confronti dell’informazione. Oggi ritengo ancora più importante il giornalismo di qualità che si poggia su una solida deontologia professionale e che va assolutamente valorizzato.

Massimiliano Fedriga

Per me adesso è molto più marcata la distinzione fra chi fa informazione in modo trasparente e assumendosi precise responsabilità e chi utilizza gli strumenti tecnologici esclusivamente per divulgare falsità».
«Dal mio punto di vista – ha sottolineato Fedriga – è in gioco la libertà dei cittadini che non significa pensare o fare qualsiasi cosa. Si tratta, invece, di avere a nostra disposizione gli strumenti per fare scelte sempre più consapevoli. In questo ambito l’informazione gioca un ruolo importantissimo. Il mio auspicio è che Il Piccolo possa dedicare maggiore spazio alle grandi inchieste e agli approfondimenti di carattere giornalistico su temi magari meno noti e che difficilmente vengono trattati dall’informazione digitale». (giornalistitalia.it)

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