La Provincia vuole istituire un Comitato consultivo per prevenire “sviluppi indesiderati”

Figec Cisal: “Così Bolzano intimidisce i media”

Enrico Paissan, fiduciario Figec Cisal del Trentino Alto Adige e consigliere nazionale dell’Ordine dei giornalisti

BOLZANO – Nel programma posto a base della costituzione della nuova Giunta provinciale dell’Alto Adige/Sudtirolo, è contenuto l’impegno a costituire un Comitato consultivo per i media, con il compito di monitorare la situazione dell’informazione prevedendo, in caso di non meglio precisati “sviluppi indesiderati”, la possibilità di interventi finanziari della Provincia autonoma di Bolzano a sostegno dei soggetti privati con l’obiettivo di “preservare la pluralità dei media”.
L’accordo di coalizione vede, accanto alla Svp, lo storico partito di raccolta etnica tedesca uscito fortemente ridimensionato dalle elezioni del 22 ottobre scorso, la presenza della Lega e, per la prima volta, di Fratelli d’Italia e di un partito tedesco, i Freiheitlichen, collocato all’estrema destra ed espressione delle tendenze separatiste di una parte crescente della popolazione sudtirolese.
Riesce difficile comprendere il senso di questa proposta, tenendo conto di due elementi: in primo luogo la forte presenza del gruppo Athesia, proprietario del Dolomiten, il quotidiano che in termini di diffusione si colloca puntualmente all’interno dei primi 10 quotidiani del nostro Paese, nonché dell’Adige, il giornale leader in Trentino, e si appresta ad intervenire anche nel mercato televisivo locale e, di converso la presenza di ben tre redazioni della Rai, in lingua  tedesca, italiana e ladina, in virtù del particolarissimo sistema autonomistico, frutto dell’accordo internazionale tra Italia ed Austria.
La Figec Cisal, attraverso il fiduciario regionale Enrico Paissan, ha espresso «forte preoccupazione per questo annunciato intervento a gamba tesa della politica nel mondo dell’informazione attraverso l’istituzione di questo organismo di controllo che rappresenta una sorta di intimidazione preventiva nei confronti degli operatori dell’informazione».  (giornalistitalia.it)

  

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