Addio all’edizione cartacea (punta su web e tv) nel silenzio di politica e istituzioni

Dopo 20 anni chiude il quotidiano Ottopagine

OttopagineAVELLINO – “Dopo 20 anni Ottopagine sospende la pubblicazione della sua edizione cartacea. Una decisione sofferta ma inevitabile: la crisi del settore è profonda e forse irreversibile”. Luciano Trapanese, direttore responsabile del quotidiano sannita, si congeda così dai lettori dell’edizione cartacea che con l’ultimo numero di oggi, 4 aprile, sospende le pubblicazioni. Si chiude, così, una storia lunga venti anni, iniziata il 1° dicembre 1995 con un giornale di sole otto pagine. “Da allora – spiega Trapanese – abbiamo raccontato questa provincia (e per tre anni anche quella sannita) con passione e professionalità. La nostra informazione, che non viaggerà più sulla carta, comunque resta: sempre più aggiornata, veloce e precisa sul web (dove stiamo preparando una rivoluzionaria sorpresa) e in tv con Ottochannel al canale 696 del digitale terrestre”.
Nell’editoriale di oggi, “il pezzo più difficile che ho scritto. O almeno, è quello che non avrei mai voluto scrivere”, il direttore di Ottopagine spiega ai lettori la drammatica, quanto inevitabile, decisione di chiudere l’edizione cartacea nell’epoca in cui l’informazione è caratterizzato “dalla crisi economica (calo delle entrate pubblicitarie), dall’esplosione del web (diminuzione delle vendite) e da una oggettiva difficoltà a risintonizzarsi con i lettori su frequenze diverse da quelle del passato anche recente, hanno messo in ginocchio l’editoria”.
“La crisi di Ottopagine – spiega Trapanese – dura da più di quattro anni. L’acquisto del giornale da parte del Gruppo Vigorito, nel dicembre 2011, ha evitato una prima possibile chiusura. L’imprenditore, in un momento di grave difficoltà per il settore ha rilanciato: nuovo formato, full color, edizione beneventana, concorsi. E poi, giornale unico (Avellino – Benevento), supplementi sportivi, mensili di pregio (Gladiatori). In momenti diversi, lontano dalla crisi, forse tutto questo sarebbe bastato per risollevare un giornale dal brand comunque riconosciuto e apprezzato. Non oggi, che la crisi dei quotidiani tradizionali appare quasi irreversibile. E anche per questo, piuttosto che tentare di rianimare un moribondo dal glorioso passato, l’editore ha scelto di tentare altre strade. E del resto, ogni tradizione non è altro che una innovazione che ha avuto successo”.
Per Luciano Trapanese “bisogna guardare avanti. Ci basta partire da un dato: mentre il giornale non riesce a guadagnare lettori, gli utenti unici sul portale Ottopagine.it sono 40mila ogni giorno, e più della metà si collega da telefonini o tablet.
Quasi un milione e 300mila utenti ogni mese. Numeri che ci consentono di dire che mai le nostre notizie sono state così lette. Nonostante la crisi del cartaceo.
È un paradosso che ci indica una direzione. E una via d’uscita possibile da questa impasse. Unire all’approfondimento garantito dal cartaceo la velocità del web”.
Per ora l’informazione di Ottopagine continuerà a viaggiare sul portale e sulle frequenze del canale 696 del digitale terrestre di OttoChannel, una emittente che ha da poco compiuto un anno ed è riuscita a conquistare un buon numero di fedeli telespettatori.
“Proprio per questo – sottolinea Trapanese – abbiamo scelto «Arrivederci» come titolo di prima pagina: ci rivedremo presto, con la certezza di sorprendervi”.
Sempre in prima pagina, il direttore editoriale Lucia Vigorito ripercorre le tappe dell’avventura di Ottopagine nel Sannio, “Una buona notizia” alla base della nostra convinzione “che la nascita di un giornale fosse per il territorio uno strumento di crescita e di sviluppo al quale avevamo l’ambizione di voler contribuire. Lo avevamo dimostrato un anno prima rilevando, nel pieno di un irreversibile calo delle vendite dei giornali, un quotidiano in crisi conclamata; cosa che nessun editore men che folle avrebbe preso in considerazione di fare. Nel tempo abbiamo costruito il nostro modo di fare informazione raccontando un territorio nelle sue peculiarità e bisogni adeguando l’informazione stampata alle esigenze dettate dal linguaggio globale. Non siamo qui ora a lodare e vagheggiare il buon tempo antico del giornalismo della carta stampata, discettando di quell’«insuperabile» modello. Qualità e affidabilità riguardano tutti i canali editoriali, indipendentemente dal contenitore. E se gli stili di consumo dei Media cambiano rapidamente noi non ci siamo sottratti al confronto con l’innovazione investendo in un progetto editoriale caratterizzato da ricerca e sperimentazione volte al miglioramento continuo del giornale”.
Lucia Vigorito si sofferma, tra l’altro, sulla “crisi delle imprese editoriali locali – e non solo – che si sta consumando nell’assenza di un necessario dibattito politico e culturale, nell’indifferenza dei più e, nel caso di Ottopagine, spiace rilevarlo, nel silenzio dei rappresentanti politici e istituzionali del territorio. Forse questi per primi non hanno sentito un giornale locale come una risorsa di questa comunità. Un giornale che l’editore ha voluto libero, indipendente, amico di Platone ma più ancora della verità, non ha trovato in loro portatori d’interesse”.

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