Dal 2 ottobre il nuovo settimanale frutto della fusione delle due testate cattoliche

Diocesi di Torino: nasce “La Voce e il Tempo”

la-voce-e-il-tempoTORINO – Si chiama “La Voce e il Tempo”, il nuovo settimanale della diocesi di Torino, presentato dall’arcivescovo monsignor Cesare Nosiglia. La pubblicazione – in edicola e in abbonamento a partire da domenica 2 ottobre 2016 – nasce dalla fusione dei due giornali cattolici torinesi “La Voce del Popolo” e “Il nostro tempo” e sarà sia cartacea che on line carta: 32 pagine a colori, da sfogliare su carta o sul web.
Direttore, il giornalista torinese Alberto Riccadonna, mentre Luca Rolandi sarà responsabile del web (sia del sito della diocesi torinese: www.diocesi.torino.it, sia del sito del nuovo settimanale: www.vocetempo.it).
“È veramente un grande sforzo quello che la diocesi intende affrontare – sottolinea monsignor Cesare Nosiglia – ma è indispensabile per dare nuovi lettori ai giornali, che potranno contare su un portale web con il quale provocare reazioni ed intrecciare nuovi contatti”.
Ed ancora, prosegue l’arcivescovo di Torino, “mi sembra un progetto che possa funzionare, un buon lavoro per tornare al centro del dibattito sui grandi temi religiosi, culturali e sociali di Torino e di tutti i territori della nostra comunità diocesana e anche del nostro Paese e del mondo”.
“Non si potrà mai realizzarlo – conclude monsignor Nosiglia – senza uno slancio corale dei cattolici, prima di tutto, e dei non cattolici, perché il giornale vuole essere l’arena di un confronto continuo, costante, appassionato su tutto”.
“È una notizia grossa, – scrive il direttore Alberto Riccadonna – una svolta per la comunicazione della Chiesa locale. Alcuni forse diranno: finalmente! era ora di unire le forze! Altri saranno perplessi: non si poteva proseguire con due giornali? Esistevano ragioni a favore dell’una e dell’altra opinione. Ha prevalso la valutazione – fortemente appoggiata dall’Arcivescovo, cui siamo grati – di unire i percorsi per affrontare con forza le sfide nuove dell’informazione, che chiedono interventi coordinati sul versante tecnologico (carta, web, social) ma soprattutto sul piano dei contenuti: la cronaca locale, la vita della Chiesa, insieme alla rifl essione culturale e a un’analisi competente di ciò che accade in Italia, nel mondo”.
Nel rimarcare che “Il nostro tempo” e “La Voce del Popolo” sono “giornali prestigiosi, che hanno segnato il Novecento e hanno formato generazioni di giornalisti”, il direttore del nuovo settimanale ricorda, quindi, “con riconoscenza coloro che hanno condotto La Voce del Popolo con passione fino ad oggi: nell’ultima fase i direttori Marco Bonatti e Luca Rolandi, i colleghi Marina Lomunno e Federica Bello, il gruppo tecnico, gli innumerevoli collaboratori. A tutti grazie, e avanti!”. (giornalistitalia.it)

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