A Perugia un quotidiano interregionale “garantista”. Il direttore è Giuseppe Castellini

Dal 5 marzo in edicola il nuovo Corriere Nazionale

Corriere NazionalePERUGIA – In edicola dal 5 marzo prossimo in Umbria, dal 19 a Roma ed in una parte del Lazio e da settembre in Abruzzo e Toscana, il nuovo Corriere Nazionale, quotidiano interregionale con sede a Perugia. È stato presentato nella Sala Notari del capoluogo umbro dal direttore Giuseppe Castellini, il presidente della cooperativa di giornalisti che detiene la proprietà della testata, Augusto Vasselli, l’imprenditore Stefano Roscini (Apifidi Centro Italia) e Mauro Orsini, presidente dell’Associazione piccole e medie imprese dell’Umbria. Sede a palazzo Calderini, avrà 48 pagine delle quali 24 di dorso nazionale e altrettante di quello regionale con “un formato e colori europei, caratterizzato – sottolineano gli editori – da un Manifesto dei valori molto impegnativo”.
Il direttore è Giuseppe Castellini, che ha già diretto per 10 anni il Giornale dell’Umbria, mentre presidente della società editoriale è Augusto Vasselli, a lungo in Banca d’Italia.
Corriere NazionaleL’iniziativa è sostenuta da piccoli e medi imprenditori del centro Italia è rappresenta – affermano Castellini e Vasselli – “un atto di coraggio e di speranza, uno scatto in avanti  per non arrendersi al declino, per dare concretezza alla necessità di una stampa autorevole perché libera, perché convinti che sostenere un organo di informazione sia sostenere la democrazia e aumentare il capitale civile e sociale delle nostre comunità”.
Il quotidiano, tra l’altro, è in sinergia con una società di produzione televisiva (Media Country, gtv) e a breve sarà dotato anche di una web radio. Innovativa viene definita anche l’idea di presentarsi con un Manifesto dei valori che, a giudizio dei promotori, dovrà rappresentare la “stella polare” del nuovo quotidiano.
“Noi crediamo – è scritto, tra l’altro – che sia necessario ispirarsi, nel fornire la nostra informazione, a principi atti a promuovere, a tutti i livelli, il valore della libertà, intesa nel suo senso più autentico, che include anche il valore della solidarietà. Poiché libertà è prima di tutto libertà di accesso il nostro compito sarà volto ad aiutare a capire e a rimuovere gli ostacoli che limitano il raggiungimento della libertà, del benessere e dell’equità grazie, anche, a istituzioni che garantiscano tale possibilità senza limitazioni di ceto, di casta o di censo, affinché nella competizione prevalgano le capacità e il merito”.
“Noi crediamo – è scritto ancora nel Manifesto – in questo contesto, che per una società e una vita libera e giusta sia cruciale l’avvicinamento massimo delle condizioni di partenza di ognuno. Noi crediamo che questi valori siano prima di tutto quelli delle piccole e medie imprese. Pertanto saremo attentissimi a temi come libertà di mercato servizi pubblici e privati efficienti e trasparenti valutati col principio dei costi-benefici, facilità generale nell’accesso a questi servizi, storture e pesantezza del sistema tributario, valorizzazione del ruolo e dell’immagine dell’imprenditore che compete sul mercato aperto, qualità come scelta strategica, innovazione, effettivo accesso al credito, quest’ultimo elemento fondamentale per garantire un’effettiva democrazia sostanziale delle opportunità. Noi crediamo che la promozione della libertà sia anche avere un atteggiamento convintamente garantista, attento appunto ai diritti, pure mediatici, di chi viene accusato, come è garantito dalla nostra Costituzione”.

I commenti sono chiusi.