Il presidente della Fieg al Censis: «Colpa del “convitato di pietra” degli Over the top»

Costa: “Restituiamo credibilità all’informazione”

Maurizio Costa

Maurizio Costa

ROMA – «Si parla di estinzione dell’editoria, ma è piuttosto opportuno interrogarsi su come restituire un ruolo di necessario e credibile interlocutore all’editoria. Questo è possibile partendo, innanzitutto, da una riflessione sul modo di fare editoria e giornalismo oggi, senza dimenticare però lo scenario, che vede contrapposta una società dell’informazione ad una società della “conversazione” – o “mormorizzazione” come da ultimo scritto proprio dal Censis – che è quella dello scambio delle informazioni sui social media». Lo ha dichiarato il presidente della Fieg, Maurizio Costa, intervenendo all’incontro del Censis su tema “Rivitalizzare le istituzioni di trasmissione identitaria”, nell’ambito dell’iniziativa “Un mese di sociale”.
Costa ha ricordato che «il crollo dell’editoria giornalistica, cha perso in 10 anni il 50% dei ricavi con un trend destinato a peggiorare non è imputabile solo alla crisi economica e alla rivoluzione digitale che ha stravolto i modelli di business e di impresa, ma anche alla presenza del “convitato di pietra” rappresentato dagli Over the top con le loro modalità anomale di stare sul mercato».
A giudizio del presidente degli editori «è necessario agire almeno su due fronti: innanzitutto dipanando l’opacità del mondo del digitale, governato da algoritmi tecnologici, restituendo trasparenza all’operato di tutti gli attori dell’ecosistema dell’informazione, attraverso regole di comportamento uguali per tutti (si pensi ad esempio al tema della fiscalità)».
«In secondo luogo, la sfida – a giudizio del presidente della Fieg – è quella di opporre, attraverso un’editoria giornalistica professionale e di qualità, ad un mondo governato da un algoritmo tecnologico, “l’algoritmo della credibilità”. Nella consapevolezza della necessità appunto di recuperare un ruolo che è stato ed è ancora fondamentale, quello dei giornali, nella formazione del pensiero critico, e anche di una coscienza identitaria, nei cittadini di oggi e di domani».
All’iniziativa del Censis, che nel 2017 è dedicata al tema “La crisi delle istituzioni come giunture fra potere e popolo”, dopo l’introduzione del direttore generale del Censis, Massimiliano Valerii, sono intervenuti anche il presidente Giuseppe De Rita, lo storico Piero Craveri, il presidente dell’Anica, Francesco Rutelli, e il giornalista Mario Sechi.
Maurizio Costa ha convenuto con Giuseppe de Rita e Massimiliano Valerii sull’esistenza di una “faglia” tra potere politico e dinamica sociale, in una situazione sostanzialmente analoga a quanto accade per il ruolo dei media che sembra aver abdicato al ruolo di cerniera con i fruitori dell’informazione.
L’identità italiana è, infatti, divenuta «un’esperienza esistenziale che ognuno vive a suo modo, mentre l’apparato e la cultura istituzionali hanno poco a che vedere con essa. Ciò contribuisce non poco a quel basso unitario senso di collettività e di comunità che ci caratterizza. Emerge così la responsabilità politica di contrastare il declino delle istituzioni più coinvolte, dalla scuola all’apparato giurisdizionale». (giornalistitalia.it)
Censis Fieg

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