Ingegnere, giornalista, editore e politico, è stato consigliere di Stato del Vaticano

Coronavirus: morto anche Gaetano Rebecchini

Gaetano Rebecchini

ROMA – Il Coronavirus ha strappato alla vita anche a Gaetano Rebecchini, ingegnere, politico, giornalista ed editore, assieme al fratello Filippo, dell’emittente televisiva Tele Roma Europa, poi Super 3. È morto ieri a Roma all’età di 95 anni. Assieme alla moglie, Marilù d’Amelio, le cui condizioni sono invece migliorare, era ricoverato da qualche giorno al Covid Hospital 2, la clinica Columbus del Policlinico Gemelli.
Nato a Roma il 18 novembre 1924, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine del Lazio dal 27 gennaio 1973, era figlio di Salvatore Rebecchini, per circa dieci anni sindaco democristiano di Roma, e di Beatrice Mazzetti di Pietralata, e fratello maggiore di Francesco, sottosegretario e senatore Dc dal 1972 al 1988 e di Filippo, editore televisivo e presidente Frt.
Laureato in ingegneria all’Università di Roma La Sapienza, ha diretto lo studio professionale di famiglia, a seguito del progressivo impegno politico del padre. Ha pubblicato numerosi progetti su riviste italiane e straniere e vince due premi nazionali di architettura. È stato anche, tra il 1991 e il 2011, membro della Sacra Consulta e poi consigliere di Stato della Città del Vaticano. Nel gennaio 1994, a Roma, è stato tra i fondatori di Alleanza Nazionale andando a presiedere la Consulta per i problemi etico-religiosi, ma ne è uscito dieci anni dopo in disaccordo con le posizioni del presidente Gianfranco Fini in occasione del referendum abrogativo della Legge 40/2004, sulla procreazione assistita.
Gaetano Rebecchini, oltre la moglie, lascia cinque figli: Salvatore, Fabiano, Turchese, Onorio e Osanna. (giornalistitalia.it)

 

 

 

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