“Mancata notifica”. Il Tribunale di Roma condanna il Cnog a 6mila euro di spese

Annullata la sospensione di Eraclito Corbi

Eraclito Corbi

Eraclito Corbi

Cnog OdgROMA – Annullata dal Tribunale di Roma la sospensione per tre mesi dall’Albo professionale inflitta all’ex consigliere nazionale pubblicista Eraclito Corbi, 79 anni, dal Consiglio di Disciplina territoriale dei giornalisti del Lazio e confermata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti. Quest’ultimo, citato in giudizio davanti alla XI Sezione Civile del Tribunale Ordinario di Roma, è stato condannato al pagamento delle spese di lite liquidate in euro 5mila 534 oltre, oltre spese vive pari ad euro 98, rimborso forfettario delle spese generali nella misura del 15%, C. A. e Iva.
Eraclito Corbi, il 22 luglio 2016, ha impugnato la delibera con la quale il Consiglio Nazionale di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti aveva respinto il ricorso avverso la delibera del Consiglio Territoriale del Lazio contestandone la legittimità per mancata notifica degli atti.
Fissata udienza di comparizione delle parti, si costituiva il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti che, chiedendo il rigetto del ricorso, richiamava un esposto all’Ordine del Lazio dei giornalisti Nicola Cavaliere, Diego Cavaliere, Daniele Priori, Gian Marco Ventura, Andrea Somma, Andrea Agrifoglio, Manuel Proietti e Simone Sciabetta che, nell’aprile 2014, avevano “dato le dimissioni per giusta causa da “Il Corriere Laziale” a causa del comportamento tenuto da Eraclito Corbi, editore del giornale e direttore responsabile; avevano esposto che l’intera redazione non aveva regolarmente percepito lo stipendio dal novembre 2012, con debiti retributivi divenuti rilevanti, e che nel periodo di sospensione disciplinare disposto dal Consiglio Regionale e confermato dal Consiglio Nazionale, il Corbi non potendo più essere direttore responsabile, aveva messo al suo posto la moglie, Marcella Coccia, anche se era sempre lui ad impartire gli ordini lavorativi e ad organizzare il giornale; dopo le dimissioni avevano dato vita, tramite una cooperativa, ad una nuova iniziativa editoriale con la pubblicazione del giornale La Gazzetta Regionale, che aveva subito continui attacchi da parte del Corriere Laziale, e dopo un mese dalla pubblicazione della Gazzetta Regionale” sul titolo – testata, ndr – del giornale del Corbi era comparsa la scritta aggiuntiva Regionale in colore verde come quello della Gazzetta Regionale”.
Il Tribunale di Roma (presidente Giovanni De Petra, relatore Pasqualina Condello, giudice Caterina Bordo, componenti esterni ), nell’accogliere il ricorso di Corbi hanno osservato che “sulla base di quanto emerge dalla stessa documentazione prodotta dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti” risulta che il giornalista “non abbia mai ricevuto rituale comunicazione della contestazione disciplinare e della apertura del procedimento disciplinare e non sia stato, conseguentemente, posto nelle condizioni di spiegare le proprie difese e di partecipare alla udienza fissata per la sua audizione”. Nell’allegata ordinanza del Tribunale di Roma tutti i particolari del contenzioso che ha opposto Eraclito Corbi, difeso dagli avvocati Pierfrancesco Macone e Barbara Corbi, al Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, in persona del presidente in carica, Enzo Iacopino, rappresentato e difeso dall’avv. Gioia Vaccari. (giornalistitalia.it)

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