Approvata la relazione del dg sui rilievi dell’Anticorruzione: “Soluzioni al più presto”

Anac e Rai, il Cda: “Nessun sospetto”

RaiROMA – Il Consiglio di amministrazione della Rai si è riunito (ieri, ndr) sotto la presidenza di Monica Maggioni ed ha esaminato nella prima parte la delibera dall’Autorità nazionale anti corruzione del 14 settembre scorso relativa all’effettiva applicazione ed efficacia delle misure adottate nel Piano triennale di prevenzione della corruzione.
È quanto comunica la stessa azienda di Viale Mazzini, precisando che “il Consiglio ha valutato positivamente la relazione del direttore generale Antonio Campo Dall’Orto che ha illustrato in maniera esaustiva le posizioni oggetto dei rilievi contenuti nella delibera dell’Anac”.
L’analisi del documento emanato dall’Autorità Anticorruzione – fa sapere la Rai – ha visto i consiglieri ribadire in modo unanime la propria volontà di escludere qualsiasi sospetto sull’azione del vertice e del Consiglio. Al tempo stesso, in un clima di condivisione e collaborazione, il Consiglio ha chiesto al direttore generale di indicare in tempi rapidi le possibili soluzioni per la singola posizione indicata dall’Autorità come “in possibile conflitto di interessi” e di poter conoscere al più presto la posizione dell’Azionista sulle altre due nomine sulle quali Anac ha rimandato alla valutazione del Mef.
Quanto alle incongruenze rispetto all’uso del job posting, diversamente regolamentato nel Piano triennale di prevenzione della corruzione e nel Piano aziendale sulla trasparenza, il Consiglio ha chiesto che i due documenti siano al più presto oggetto di armonizzazione. Si rimanda quindi – sottolineano da Viale Mazzini – alle prossime sedute consiliari la doverosa e puntuale risposta ai rilievi dell’Autorità.
Nella riunione conclusasi ieri sera, il Cda Rai ha anche analizzato la questione dei tetti retributivi nella ovvia consapevolezza che qualsiasi indicazione di legge dovesse intervenire in merito verrà immediatamente recepita. Il Consiglio – conclude la Rai – ha deciso in materia di continuare nel percorso di elaborazione del proprio documento di autoregolamentazione delle retribuzioni nel quale si mettono in relazione i compensi con merito e risultati. Il documento verrà votato nel corso del prossimo consiglio.
La riunione del Cda Rai convocata per valutare i rilievi giunti dall’Anac, sarebbe, in realtà, secondo il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, un “atto dovuto”.
“Non mi pare niente di straordinario – afferma Giacomelli – che il Cda e il direttore generale si riuniscano per valutare come ottemperare ai rilievi che sono venuti dall’Anac”.
“Non mi sembra né un attacco né la messa in mora di nessuno, ma – spiega il sottosegretario – un atto dovuto che gli organi aziendali prendano atto dei rilevanti rilievi” dell’Autorità presieduta da Raffaele Cantone “e decidano le necessarie iniziative”. “Il governo – prosegue Gacomelli – aspetterà le decisioni aziendali e le valuterà”.
“Tutto quello che sta accadendo è un’aggressione alla Rai con una battaglia interna al Pd”, è invece il commento rilasciato a caldo da Carlo Freccero, interpellato dall’Ansa. “La norma sul tetto agli stipendi è semplicistica e potrebbe essere riveduta. Ci sono infatti rischi di cause per certe posizioni apicali, per cui si dovrebbe intervenire in maniera opportuno. Pur essendo consapevole che certi stipendi fuori norma, occorre una posizione più articolata per le posizioni apicali, perché la Rai è servizio pubblico ma vive anche nel mercato”.
“Quanto alla delibera dell’Anac, – dice Freccero – penso che non si possano risolvere tutti i problemi con il Catone della Seconda Repubblica”.
“Il vero problema – incalza il consigliere Rai – nasce dalla nuova legge che dà tutto il potere all’ad ed è completamente sbagliata. Per questo assistiamo a una messinscena interna al Pd tra chi vuole sfiduciare il dg e chi non vuole farlo. Gli altri partiti sono estromessi dalla gestione della Rai, per questo ci sono vendette trasversali”. (giornalistitalia.it)

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