Massima solidarietà del Cdr che invita i colleghi a “mantenere alto il livello di guardia”

Adnkronos, 3 licenziamenti: “Riorganizzazione”

AdnkronosROMA – L’Adnkronos e la sua controllante Gmc, nel giro di 4 giorni, hanno notificato a tre colleghe dell’amministrazione altrettanti provvedimenti di licenziamento. A renderlo noto è il Comitato di redazione dell’agenzia di stampa che, nell’esprimere «la massima solidarietà alle lavoratrici» interessate, al contempo manifesta «grande preoccupazione per la decisione dell’azienda, che giunge all’indomani di un’assemblea dei giornalisti che, all’unanimità, ha chiesto che venga fatta chiarezza sulle continue voci relative al futuro dell’agenzia».
«Se questa è la risposta – spiega il Cdr dell’Adnkronos – non possiamo che rinnovare l’appello dell’assemblea e invitare nuovamente l’azienda ad esprimersi con urgenza in merito alle questioni sollevate. I tre gravi provvedimenti che hanno colpito le lavoratrici dell’amministrazione (tra le quali una collega poligrafica già oggetto in passato di un provvedimento analogo, poi respinto) sono stati motivati attraverso la formula della “riorganizzazione aziendale” e dell’“economia dei costi di produzione” che, a giudizio del Cdr, non trova riscontro nei conti del Gruppo. Sono trascorsi poco più di due anni dalla vertenza nella quale i giornalisti e i poligrafici dell’Adnkronos respinsero ben 23 licenziamenti (in un’azienda “non in crisi”, come si dichiarava nel provvedimento di licenziamento collettivo) e da allora la redazione ha sostenuto pesanti sacrifici economici in nome della sostenibilità dei conti aziendali e della salvaguardia dei posti di lavoro. Speravamo quindi di esserci lasciati definitivamente alle spalle la stagione dei provvedimenti traumatici».
Secondo il Comitato di redazione, inoltre, è necessario «rilanciare l’agenzia sul piano delle idee, degli investimenti, dell’innovazione e dell’efficacia gestionale, non attraverso tagli al personale, giornalistico e non».
«L’invito a tutti i colleghi e lavoratori del gruppo – conclude il Cdr – è a mantenere alto il livello di guardia di fronte all’offensiva aziendale, senza alcun arretramento sul fronte dell’applicazione dei contratti di lavoro e del rispetto dei diritti. Il Cdr, da parte sua, continuerà ad incalzare l’azienda per ottenere le necessarie risposte alle domande sollevate dall’assemblea dei giornalisti».

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