Giornalista, conduttore televisivo e radiofonico, si è spento a 84 anni. Una vita in Rai

Addio a Luciano Rispoli, il volto garbato della tv

Luciano Rispoli

Luciano Rispoli

ROMA – Lutto nel mondo del giornalismo: è morto, a Roma, Luciano Rispoli. Aveva 84 anni – compiuti lo scorso 12 luglio – ed era malato da tempo. Giornalista, conduttore televisivo e radiofonico, era nato a Reggio Calabria nel 1932 ed entrò giovanissimo in Rai: era il 1954 e “zio Luciano” aveva appena 22 anni.
A dare la notizia della scomparsa, su Facebook, è stato il giornalista Mariano Sabatini, a lungo suo collaboratore: «Luciano Rispoli è mancato ieri sera tardi nella sua casa di Casalpalocco».
«Con grandissima costernazione, e in accordo con la moglie e i figli, – ha scritto Sabatini – devo dare la triste notizia della scomparsa del popolare giornalista, autore e conduttore di programmi celeberrimi: “Parola mia” e “Tappeto volante” su tutti. Entrato in Rai, in seguito a un concorso per radiocronisti nel 1954, ha continuato a proporre la sua televisione civile e rispettosa anche dopo aver lasciato la tv pubblica, dal 1991, su Tmc e poi su altre emittenti, con un rientro in Rai nel 2002-2003».
Alle 9, invece, è di Clemente Mimun il primo commiato su Twitter: «Addio Luciano Rispoli, gentleman di una tv che non c’è più».
Una tv, che per Rispoli significava la Rai: fu direttore del Dipartimento Scuola Educazione (l’attuale Rai Educational) della Rai dal 1977 al 1987 oltre alle numerose trasmissioni che guidò con quel garbo che gli valse il titolo di “signore della televisione”. Eppure proprio «questa Rai a cui aveva dato tantissimo, – sottolinea, con amarezza, il collaboratore e amico Mariano Sabatini – negli ultimi anni lo aveva dimenticato, provocandogli grande rammarico».
Tra le trasmissioni televisive più note condotte da Luciano Rispoli: “L’ospite delle due”, “Pomeridiana”, “Il gioco dei mestieri”, “Intervista con la scienza”, “Pranzo in TV” e, soprattutto, “Parola mia”. Senza dimenticare “Tappeto Volante”, il talk show quotidiano del pomeriggio, nel quale lo affiancava Melba Ruffo di Calabria, e che gli regalò una notorietà ancora più vasta.
Innumerevoli anche le trasmissioni condotte e ideate alla radio, da “Buttafuori” a “Bandiera Gialla”: fu proprio Rispoli ad inventarne il nome.
Sposato con Teresa Betto, ha avuto tre figli. Le nozze furono celebrate nientemeno che da Padre Pio.
I funerali di Luciano Rispoli si terranno domani, venerdì 28 ottobre, alle 11, nella chiesa di San Timoteo, in zona Casalpalocco. (giornalistitalia.it)

Un commento

  1. Domenico Battaglia (consigliere regionale Pd della Calabria)

    La scomparsa di Luciano Rispoli, cittadino di Reggio Calabria, giornalista e programmista della Rai, commuove per i tratti signorili dell’uomo e per la curiosità intellettuale che lo spinse a dare corso a trasmissioni di straordinario valore civile e sociale.
    Luciano Rispoli intuì e lanciò programmi radiofonici in cui, per la prima volta in Italia, come nella famosa “Roma 31-31”, i cittadini potevano raccontare in diretta i loro problemi quotidiani disvelando un Paese bisognoso che non sempre veniva ascoltato dai potenti. Un Paese che, a maggior ragione, doveva ripartire dai giovani adeguatamente formati con gli strumenti della cultura, della conoscenza e del senso critico da applicare alla vita concreta. La carica di profonda umanità di quelle trasmissioni ha lasciato negli italiani tracce significative tant’è che la sua scomparsa ha generato un moto diffuso di emotività e solidarietà.

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