“Come inviata di politica estera della Rai, è volata per anni in mezzo alle tempeste”

A Tiziana Ferrario il Premio Montale Fuori di Casa

Tiziana Ferrario e il suo ultimo libro

GENOVA – In onore alle celebrazioni dantesche che si tengono in tutto il mondo in questo 2021, il Premio “Montale Fuori di Casa” ha deciso di ricordare tale anniversario rendendo omaggio alla donna. Alla donna saranno, dunque, dedicati alcuni degli appuntamenti di questo 2021, ad iniziare da quello di martedì prossimo, 7 marzo, quando verrà premiata on line la giornalista e scrittrice Tiziana Ferrario.
Come ricorda Adriana Beverini, presidente del Premio, «la Ferrario come inviata di politica estera della Rai è volata per anni in mezzo alle tempeste, seguendo guerre e crisi umanitarie in Medio Oriente in Africa, avendo anche modo di conoscere da vicino le discriminazioni a cui sono sottoposte le donne, e testimoniandole con coraggio pur con la raffinatezza e la misura che contraddistinguono ogni suo intervento».
Tiziana Ferrario ha iniziato descrivendo nel libro “Il Vento di Kabul” (2006) il conflitto in Afghanistan, la triste condizione delle donne locali per continuare nel 2017 con “Orgoglio e Pregiudizi” in cui raccontava la riscossa delle donne americane contro molestie e discriminazioni. Del 2020 è il suo ultimo libro “Uomini, è ora di giocare senza falli!” (Chiarelettere editore), un pamphlet provocatorio, fotografia della società in cui viviamo ma anche sguardo rivolto al futuro, con il contributo inedito di quelli che l’autrice chiama “uomini nuovi” che hanno girato le spalle al modello machista.
Nell’annunciare la consegna del Premio alla Ferrario, infine, Beverini e gli altri promotori del riconoscimento intitolato al grande poeta e giornalista ligure, ricordano il messaggio rivolto dalla giornalista ai giovani che saranno, domani, nuovi cittadini e nuovi giornalisti: “Tutti siamo responsabili, giornalisti e cittadini, di quello che corre in rete, di quello che amplifichiamo e condividiamo senza verificarne la fonte. E se è diventato sempre più difficile essere bravi giornalisti e cercare di raccontare in modo obiettivo quello che accade, si può essere cittadini responsabili evitando di prestarsi alle squallide operazioni di disinformazione. La verità è sempre difficile da cercare, ma l’obiettività e l’onestà del racconto sono doverose”.
Vale la pena ricordare che il Premio prende il suo nome, “Fuori di Casa”, dal volume pubblicato in prima edizione dall’editore Ricciardi nel 1969 e in seconda edizione da Mondadori nel 1975, nel quale sono raccolti i reportages di viaggio scritti da Montale per il Corriere della Sera su diversi paesi del mondo. (giornalistitalia.it)

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